Impianti chiusi nelle zone rosse agli sciatori amatoriali e in quelle arancioni attivi ma con riduzione del 50% di presenze rispetto alla portata nelle funivie e cabinovie. È quanto prevede la bozza del documento sugli impianti sciistici, che sarà portato in Conferenza delle Regioni lunedì prossimo per essere poi sottoposto al Governo e al Cts.
“Per i territori rientranti nello scenario di cui all’articolo 3 del Dpcm – si legge nel documento – gli impianti resteranno chiusi alla fruizione degli sciatori amatoriali; per i territori rientranti nello scenario di cui all’articolo 2 del Dpcm sopra richiamato gli impianti resteranno attivi con riduzione di portata pari al 50% per le tipologie chiuse (cabinovie, funivie, …), ferme restando le limitazioni agli spostamenti previste dal medesimo art. 2 del citato Dpcm”.
Nel caso delle seggiovie, portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità. Per le cabinovie, riduzione al 50% della capienza massima del veicolo ed uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità”.
La bozza prevede anche “per le funivie, riduzione al 50% della capienza massima del veicolo, sia nella fase di salita che di discesa, con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità” .
“Per la discesa a valle – prosegue il documento – in caso di eventi atmosferici eccezionali (es. temporali), ed al fine di evitare o limitare assembramenti di persone presso le stazioni a monte, è consentito per il tempo strettamente necessario l’utilizzo dei veicoli a pieno carico, sempre nel rispetto d’uso di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità”.
Inoltre, il protocollo prevede anche limitazioni nel numero degli skipass: “Quale misura preliminare, è necessario limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincia Autonoma o comprensorio sciistico da definire successivamente, sentiti anche i rappresentanti di categoria, concordati con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio”. È quanto prevede la bozza del documento per la “Proposta di linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali”, che sarà portato in Conferenza delle Regioni lunedì prossimo per essere poi sottoposto al Governo e al Cts.