Galliani gol Muntari
(Photo credit should read OLIVIER MORIN/AFP via Getty Images)

Lunga intervista quella che l’amministratore del Monza, Adriano Galliani, ha rilasciato al quotidiano Libero. Il dirigente del club brianzolo, ed ex ad del Milan, ha toccato diversi argomenti, con uno spazio dedicato ai rimpianti della sua carriera.

La finale di Champions con il Liverpool è uno di questi rimpianti: «Partita incredibile, che abbiamo dominato tranne per i sei minuti in cui ci hanno fatto tre gol, i quali peraltro sarebbero stati inutili se l’arbitro non avesse annullato, per un fuorigioco inesistente, una rete di Sheva, al quale poi il portiere inglese ha parato con la testa una bomba da due metri».

«Però è una partita secca, può capitare», prosegue Galliani. «Istanbul è solo il secondo grande rimpianto, anche perché ci siamo rifatti due anni dopo, quando meritava il Liverpool ma abbiamo vinto noi con un gol di schiena di Inzaghi».

Il rimpianto vero, spiega l’ad del Monza, è «il gol, regolarissimo, annullato a Muntari in Milan-Juve del febbraio 2012. Avremmo vinto il secondo scudetto consecutivo con Allegri e sarebbe cambiata la storia».

Secondo Galliani, se Tagliavento avesse convalidato la rete «avremmo vinto lo scudetto, non avremmo ceduto Ibrahimovic e Thiago Silva, due campioni che, a distanza di nove anni, ancora giocano ai massimi livelli».

«Saremmo potuti ripartire con il quarto grande Milan – ha concluso il dirigente –; soprattutto se mi avessero lasciato concludere l’acquisto di Tevez. Se fosse andata come dico io magari non avremmo venduto e forse oggi saremmo ancora lì. Invece Carlito l’ha preso la Juve, che con lui ha vinto tre scudetti di fila».

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