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(Photo by FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images)

Mano pesante della UEFA con il Qarabag e con Nurlan Ibrahimov, capo ufficio stampa del club azero. L’organo di governo del calcio europeo ha infatti deciso di squalificare a vita l’uomo a seguito di alcuni commenti contro l’Armenia pubblicati sui social media.

«Dobbiamo uccidere gli armeni. Un bambino, una donna, un vecchio: non importa, devi uccidere. Nessuna pietà, nessuna compassione. Se non uccidiamo, uccideranno noi ei nostri figli. Qualunque cosa accada, lo fanno da 120 anni. È necessario ripristinare il “Difai”, anche creare una squadra di assassini», le inaccettabili frasi di Ibrahimov.

«Dobbiamo uccidere in modo che non osino colpire Barda, Ganja e gli altri nostri territori. Devono sapere che se uno di noi viene ucciso, noi ne uccideremo 100. Dobbiamo uccidere. Che nessuno mi parli di misericordia, di non essere come loro. Il fuoco di un genitore che ha seppellito un bambino a Ganja o Barda non può essere spento confrontandolo con il loro dolore. Tutte le persone devono essere uccise. Tutte, fino all’ultimo», aveva aggiunto.

A seguito di queste frasi era stata aperta un’indagine disciplinare da parte della UEFA, condotta da un ispettore. Oggi, l’Organo di Controllo, Etica e Disciplina (CEDB) della UEFA ha preso la seguente decisione nei confronti di Ibrahimov e del club:

Accuse contro il signor Nurlan Ibrahimov:

  • Episodio di natura non sportiva – Articolo 11, paragrafo 2, lettera b), in connessione con l’art. 11 (1) DR
  • Comportamento razzista – Articolo 14, paragrafo 1, DR

Accuse contro Qarabag FK:

  • Episodio di natura non sportiva – Articolo 11, paragrafo 2, lettera b), in connessione con l’art. 11 (1) DR
  • Comportamento razzista – Articolo 14, paragrafo 1, DR

L’Organo di Controllo, Etica e Disciplina ha deciso di:

  • vietare al signor Nurlan Ibrahimov, funzionario dell’FK Qarabag (addetto stampa) all’epoca dei fatti rilevanti, di esercitare qualsiasi attività legata al calcio a vita dalla data in cui è stato provvisoriamente bandito (3 novembre 2020), per il violazione dell’articolo 11 (2) (b) e 14 (1) DR;
  • di chiedere alla FIFA di estendere a livello mondiale il suddetto divieto a vita;
  • di multare il Qarabag con 100.000 euro per violazione dell’art. 11 (2) (b) e Art. 14 (1) DR.

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