Le restrizioni attualmente in vigore nel nostro Paese per fermare i contagi da Covid-19 non permettono ai tifosi di poter essere presente sugli spalti per sostenere la propria squadra del cuore. In attesa di capire se il governo opterà per una nuova stretta in vista delle festività ormai prossime, la situazione non sembra essere destinata a cambiare in tempi brevi. Difficilmente potremo prevedere un ritorno del pubblico negli stadi nel corso di questa annata così particolare.
Questo è il consiglio del prof. Massimo Galli, direttore del reparto di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, da tempo uno dei medici in prima linea in questa fase di emergenza sanitaria. “Temo che per tutto il campionato non è il caso di parlare di tifosi allo stadio per tutto il campionato. Senza una caduta della diffusione del virus, ho forti dubbi che ci si possa permettere di spostare migliaia di persone in uno stadio. Temo che avremo tutto il 2021 per gestire il problema. Abbiamo corso per cambiare colore alle regioni e ci si è accorti che stiamo facendo risalire la china al virus” – sono state le sue parole a Radio Punto Nuovo.
Il quadro attuale non permette ancora di pensare che il peggio sia passato, anzi. A farne le spese sono anche molteplici attività, provate sul piano economico, ma ora, a detta del medico, è la tutela della salute l’aspetto che dovrebbe prevalere: “Col virus non ti siedi al tavolo per una trattativa, si finisce per danneggiare ancor di più l’economia – ha aggiunto -. In poche ore si rischiano di vanificare settimane di sacrifici e ci sono tutte le premesse per la terza ondata se non per il prolungamento della seconda. Le autorità danno indicazioni contraddittorie ed hanno responsabilità, ma anche i comportamenti individuali hanno il loro peso, come per il cenone. Il nonno è più felice di starci anche per il Natale prossimo piuttosto che rischiare”.