«Al Milan sto veramente bene, poi si vedrà. La vita va avanti e non sai cosa succede. Non ho questo ego così gigantesco da dire che deciderò solamente io: la mia famiglia è più importante di tutto». Sono le parole di Zlatan Ibrahimovic che si racconta a Sette, inserto del Corriere dello Sera, tra Milan e futuro, passando tra i ricordi della sua infanzia e l’importanza della famiglia, senza dimenticare il Covid e con un ricordo speciale per Maradona e Paolo Rossi.
Al Milan Ibrahimovic è diventato la guida, l’uomo che ha saputo rilanciare (insieme a Pioli) una squadra in crisi e trascinare un gruppo di giovani in alto: «Non dobbiamo montarci la testa. Dobbiamo cominciare bene il 2021, poi andare avanti una partita alla volta, come fosse allo stesso tempo la prima e l’ultima della vita. Dobbiamo avere voglia, fame, sempre, tutti i giorni, in ogni momento».
Ai Gazzetta Sports Award, dove Ibra ha vinto il premio per la categoria “Leggenda” ha pronunciato la parola sacra “Scudetto“: «La squadra deve avere il coraggio di sognare. E io dico che può e vuole fare ancora di più».
Per quanto riguarda la famiglia e la distanza: «La mia famiglia mi manca tantissimo, ma loro sono in Svezia. Pioli mi ha detto che non mi posso muovere e che ho famiglia anche a Milanello: dice che in Svezia ho 2 figli ma qui ne ho 25 e hanno bisogno di me. A Milanello sto benissimo, mi sento a casa. Ci sto volentieri, le giornate sono piacevoli e le persone ti vogliono bene. Qui funziona tutto: dirigenti, mister, compagni e comunicazione».
Zlatan Ibrahimovic – I social network e i “believer”
A proposito di comunicazione, parlando di social, Ibra spiega: «Il calcio è cambiato in 10 anni, forse è migliorato: con un clic sui social parliamo a milioni di persone. Forse può essere un problema per le nuove generazioni: fai meno e sei subito conosciuto. Ma quanto può durare? Non lo dico solo per lo sport».
E sui suoi seguaci: «I miei non sono follower (45,8 milioni su Instagram), la parola è sbagliata. Sono bielever, non so come tradurlo. Sono persone che credono in me, più di semplici seguaci. Non sono io che le cerco, sono loro che mi vogliono, c’è una bella differenza».
Zlatan Ibrahimovic – Il Covid
Una popolarità che ha portato la leggenda svedese a girare anche uno spot contro il Covid per la Regione Lombardia: «Questo virus è terribile, non va sfidato. Distanze e mascherine sempre.»
E se lo dice Zlatan che questa malattia l’ha contratta e che spiega: «All’inizio ero tranquillo, quasi curioso di scoprirlo. Ero a casa ad aspettare e pensavo ‘vediamo cosa succede’. Poi è arrivato il mal di testa, non fortissimo ma fastidiose, e ho anche perso un po’ il gusto. Stavo lì a casa incazzato perché non potevo né uscire né allenarmi bene. Stare fermo è terribile. A un certo punto davo i nomi ai muri di casa. Diventa un fatto mentale. Immagini di avere tutti i mali, anche quelli che non hai. Una sofferenza per quello che senti e quello che pensi di sentire».
Zlatan Ibrahimovic – L’omaggio a Maradona e Paolo Rossi
Ibra ha usato i social anche per omaggiare Diego Armando Maradona, per il quale ha scritto un grande elogio. Sul campione argentino Zlatan ha aggiunto: «Diego è il più forte di tutti i tempi. Poi ha fatto decidere il cuore, mentre sappiamo che il cervello è più razionale. Non sempre con il cuore si fa la scelta giusta».
Un pensiero anche per l’altro campione che se ne è andato in questo maledetto 2020, Paolo Rossi: «Una grande persona e un grande calciatore. Sai cosa dice la gente? Un gigante, ma allo stesso tempo uno di noi».
Zlatan Ibrahimovic – Età e futuro
Infine un messaggio a modo suo su età e futuro: «39 anni? L’età non esiste, è tutta soltanto una questione di testa. Continuerò a giocare finché riuscirò a fare quello che sto facendo adesso. Buone feste a tutti».