“Tenetevi il miliardo”, diceva l’ex attaccante Cristiano Lucarelli nel famoso titolo della sua biografia, in cui racconta di quando rifiutò l’offerta miliardaria (in lire) del Torino per riportare il Livorno in Serie A. Proprio quella Serie A, intesa come Lega e quindi come club, che oggi non aspetta altro che dire “datemi il miliardo”, che sia dai fondi o dai broadcaster per i diritti tv.
Le strade infatti delle due trattative in ballo per la Lega sono strettamente collegate: non è un caso se infatti la votazione sull’offerta della cordata CVC-Advent-Fsi sia slittata anche per la spinta di alcuni club che aspettavano di capire le cifre definitive delle offerte per i diritti tv del triennio 2021/24. Con un target ben preciso: il miliardo di euro.
Le prime indiscrezioni infatti parlavano di una offerta particolarmente corposa da parte di Dazn, intorno agli 800 milioni di euro annui: non troppo distanti quindi dal target, raggiungibile potenzialmente incastrando la proposta dell’OTT con quella ad esempio di Sky, in una situazione magari simile a quella odierna ma capovolta. D’altronde, lo aveva spiegato anche l’ad della Lega De Siervo nei giorni scorsi: «Dazn è diventata piattaforma dominante in alcuni mercati. Si propone di sostituire Sky come attore principale in Italia, anche se comunque Sky avrà la possibilità di competere e di superare l’offerta fatta da Dazn nelle trattative private», aveva detto l’ad.
Lunedì, nel corso di un’assemblea in videoconferenza, saranno svelate le offerte definitive in seguito alle trattative private. Situazione che potrebbe incidere anche sul tema dell’offerta dei fondi, dove l’impasse ancora non si è sbloccata per diverse motivazioni, come ad esempio anche la paura di alcuni club, soprattutto quelli meno indebitati, è che venga fornito un aiuto eccessivo come ricavi dalla proposta dei private equity a chi invece in questo momento si trova maggiormente in difficoltà.
La linea del Piave, così, resta quella del miliardo: se dalle offerte dei broadcaster i club riuscissero a strappare la cifra tonda, superando anche di poco la proposta del precedente triennio (pari a 973 milioni a stagione, di cui circa 793 da Sky e circa 180 da Dazn), la posizione delle società potrebbe anche essere di lasciar naugrafare la trattativa coi fondi. Facendo sostianzalmente passare la linea De Laurentiis: “Perché cedere così tanto potere se siamo capaci di farlo da soli?”, la posizione del patron del Napoli emersa negli ultimi mesi.
D’altronde, il piano industriale dei fondi per la Lega Serie A, svelato nei giorni scorsi da MF – Milano Finanza, prevede ricavi per 1,2 miliardi dai diritti tv a partire dal 2024: in fondo quindi non sarebbe troppo lontano da quanto potrebbero incassare le società nel caso in cui nel triennio 2021/24 riescano a strappare un accordo da un miliardo a stagione.
Due temi legati quindi a doppio filo, quelli dei diritti tv e dei fondi. Con il rischio anche che si trasformi nel classico cane che si morde la coda: se lunedì alla fine dalle buste con le offerte delle tv non uscisse il miliardo, i club potrebbero poi prendere nuovamente tempo giovedì sul voto per la proposta dei fondi, in attesa di scoprire le offerte degli intermediari indipendenti. Fino ad arrivare, nel caso in cui anche le proposte degli intermediari non raggiungessero la cifra del miliardo, a svelare le manifestazioni di interesse per creare il canale di Lega. Con il rischio concreto però di rimanere col cerino in mano, senza i soldi dei fondi né il miliardo sperato dai diritti tv.