Roma chiarimenti Opa
(Foto: TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

In settimana la Roma ha ufficializzato New Balance come nuovo sponsor tecnico a partire dalla stagione 2021/22. Quello in corso, infatti, è l’ultimo anno coperto da Nike come partner del club giallorosso, con il contratto che legava la società all’azienda statunitense che è stato risolto nel luglio del 2020.

Si tratta solamente di una delle novità che stanno investendo il club capitolino e che proseguiranno nei prossimi tempi. La famiglia Friedkin, che ha rilevato la società nel mese di agosto, è infatti al lavoro per una rivoluzione dirigenziale che in parte si è già verificata e che – secondo quanto appreso da Calcio e Finanza – nel prossimo futuro potrebbe riguardare il management con i settori marketing e sponsor maggiormente sottoposti a osservazione.

Del resto, la nuova proprietà ha dato il via a un’accurata politica di revisione dei costi e ha già scelto i primi uomini parte del futuro quadro dirigenziale. A cominciare da Stefano Scalera, nuovo “Head of Government Affairs”, il quale ha già fatto la sua prima “uscita ufficiale” in giallorosso in occasione della presentazione della maglia per celebrare i 150 anni di Roma Capitale.

Per la parte sportiva è stato invece selezionato il portoghese Tiago Pinto, il cui ingaggio è stato annunciato a novembre 2020, prima di entrare a far parte del club a partire dal 1° gennaio 2021. Il ruolo di Pinto – che riporterà direttamente a Dan e Ryan Friedkin – è quello di supervisionare tutte le componenti sportive del club.

In entrata anche un Chief Marketing Officer, l’olandese Max Van Den Doel, con un’esperienza decennale in Adidas dov’è stato anche General Manager per l’Asia.

Oltre alle nomine già annunciate, nell’universo giallorosso sono parechie le posizione che sarebbero sotto revisione da parte dei nuovi proprietari statunitensi.

Un tema caldo riguarda quello del Chief Operating Officer, posizione attualmente occupata dall’ex Juventus e Barcellona Francesco Calvo che secondo indiscrezioni sarebbe vicino al passo d’addio. Trapela infatti che per il possibile sostituto del manager piemontese è stato dato mandato ai dipartimenti di head hunting di CAA e IMG per ricercare una figura con un occhio di riguardo al settore consumer.

Calvo, che arrivò a Roma sotto la gestione Pallotta nel 2018, è stato l’artefice del cambio di sponsor tecnico da Nike a New Balance (del valore 3-3,5 milioni a lordi a stagione). Questo deal però, complice l’emergenza Covid, è stato negoziato  al ribasso rispetto alla precedente intesa con Nike (che prevedeva 4 milioni a stagione più bonus). Inoltre, secondo quanto trapela, avrebbe una struttura di pagamento particolare. In sostanza si tratterebbe di un cambio merce più una percentuale di royalties da riconoscere alla Roma pari al 40% dei prodotti di merchandising venduti sul mercato.

Sarebbe in evoluzione anche la situazione dell’amministratore delegato Guido Fienga. Il dirigente è stato forte sostenitore – anche nei confronti della nuova proprietà – dell’operazione tra la Lega Serie A i fondi di private equity. Operazione che, qualora venisse realizzata, prevederebbe la costituzione di una media company che gestirebbe i diritti tv pluriennali del calcio e in cui i fondi Cvc, Advent International e Fsi pagherebbero una cifra di 1,7 miliardi per avere il 10% del capitale della nuova società.

Secondo i tam tam di via Rosellini a Milano (dove ha sede la Lega Serie A) Fienga non avrebbe disdegnato un ruolo nella nuova media company, che però ora è a serio rischio visto che l’operazione coi fondi sembra essere entrata in una situazione di impasse.

Sui ricavi commerciali si giocano anche le partite sui principali sponsor del club giallorosso, in particolare per quanto riguarda gli accordi con Qatar Airways e Hyundai. La compagnia aerea infatti – il contratto che la lega alla Roma scade nel 2021 – non avrebbe intenzione di rinnovare alle cifre attuali (40 milioni in tre anni) per la sponsorizzazione della maglia da gioco.

Lo stesso destino dovrebbe riguardare la società automobilistica, anch’essa con il contratto in scadenza al 30 giugno 2021. Cosa che per altro avrebbe molto senso visto che Freidkin deve le sue fortune alla sua attività di importatore negli Stati Uniti di vetture Toyota, storica concorrente della casa coreana. Pare però che il colosso giapponese delle quattro ruote sarebbe eventualmente più interessato al nuovo stadio e meno alla divisa da gioco dei giallorossi.

Va detto comunque che questi due accordi (ovvero Qatar e Hyundai), qualora dovessero essere risolti, significherebbero minori ricavi per circa 16 milioni di euro a stagione. Con il club che dovrebbe trovare in breve tempo partner sostitutivi per rimpiazzarli.

GUARDA IL DERBY MILAN-INTER IN ESCLUSIVA SU DAZN. ATTIVA SUBITO IL TUO ABBONAMENTO

PrecedenteMilan, già venduti 25 mila biglietti virtuali per il derby
SuccessivoSerie A, Cagliari-Torino streaming: dove vedere la gara in diretta