Il Regno Unito ha già fissato il primo obiettivo: riapertura degli stadi a un massimo di 10 mila tifosi (per gli impianti con capienza minima di 40 mila posti) a partire dal 17 maggio, dunque in tempo per l’ultima giornata di Premier League.
Un tema, quello del ritorno dei tifosi negli stadi, a cui strizza l’occhio anche l’Italia, che – stando a quanto riportato La Gazzetta dello Sport – starebbe considerando la finale di Coppa Italia del 19 maggio come un test match per una riapertura al pubblico in vista di EURO 2020, nell’ordine del 25-30%.
Da qui la possibilità che si concordi con la UEFA di consegnare lo stadio tre giorni più tardi per far disputare la finale Atalanta-Juventus a Roma. Tornando al Regno Unito, la “vaccinazione di massa” ha portato a immaginare una riapertura soft a maggio per poi, a Wembley, arrivare per l’Europeo a 90 mila persone.
Va da sé che questo obiettivo – che attualmente appare comunque molto lontano – sarebbe raggiungibile solo nel migliore dei casi, ipotizzando che le date per le quattro fasi previste dal primo ministro Boris Johnson siano rispettate: 8 marzo, 12 aprile, 17 maggio, 21 giugno.