Juventus capitale sociale
Foto Federico Tardito / Insidefoto

Manca sempre meno all’accordo sulla riforma della UEFA Champions League, che secondo il presidente dell’ECA e della Juventus Andrea Agnelli dovrebbe essere siglato nel giro di due settimane. Agnelli ha parlato ai giornalisti al termine dell’assemblea generale dell’ECA.

«Spero vivamente che tutto venga fatto nelle prossime due settimane, ci sono dettagli che devono essere discussi, uno è l’accesso alla competizione, come verranno assegnati i quattro posti extra?», ha detto a proposito della nuova struttura della Champions, che prevede 36 squadre a partire dal 2024.

«Ma io direi entro tra un paio di settimane tutto dovrebbe essere più o meno sistemato», ha aggiunto. La proposta iniziale della UEFA apriva la strada a ulteriori posti per i top campionati. Le Leghe europee, tuttavia, hanno sostenuto che i posti extra dovrebbero essere assegnati ai campioni di tornei minori e ora Agnelli ha detto che si aspetta che l’accordo sia frutto di un compromesso.

Come riporta Reuters, il piano finale sarà probabilmente votato al Congresso UEFA il 20 aprile. «Se abbiamo club che si impegneranno individualmente per le future competizioni…questo metterà a dormire» l’idea di una Superlega europea.

Agnelli ha affermato che il controllo dei costi rimane una questione chiave che il calcio deve affrontare e ha lanciato l’idea di un accordo collettivo (CBA) a livello europeo sugli stipendi, simile a quello utilizzato negli sport statunitensi, e riducendo la spesa per i trasferimenti dei giocatori negli accordi tra club di prima fascia.

«Penso che il momento sia fertile per pensare a nuove soluzioni. Penso che dovremmo guardare a una vasta gamma di riforme. Penso che oggi ci sia spazio per iniziare a pensare a un CBA (collective bargaining agreement) europeo sicuramente…potrebbe essere una soluzione», ha detto il presidente dell’ECA.

«Potremmo pensare a (regole) per i trasferimenti, in base alle quali i club che si qualificano a specifici livelli delle competizioni internazionali non sarebbero autorizzati a comprarsi i giocatori l’uno dell’altro», ha spiegato.

«Ciò effettivamente migliorerebbe la solidarietà indiretta verso gli altri club, quindi nessuna spesa eccessiva per i trasferimenti tra società partecipanti alla Champions League e ci concentreremmo sull’acquisto dei calciatori dai Paesi minori», ha proseguito ancora

«Questi sono elementi di cui stiamo discutendo, ma sicuramente il controllo dei costi è uno degli aspetti che ci dà i maggiori grattacapi ed è una delle maggiori sfide per il futuro», ha concluso Agnelli.

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