C’è una data cerchiata in rosso sul calendario dei club di Serie A: il 29 marzo. Alla mezzanotte infatti del 29 marzo scadranno ufficialmente le offerte di Sky e Dazn per trasmettere il campionato nel triennio 2021/24. Nei vari documenti legati alle offerte, infatti si legge: “L’Offerente si impegna a mantenere la propria Offerta irrevocabile fino al 29 marzo 2021 incluso”.
Una data che sembrava lontana a fine gennaio, dopo le trattative private tra la Lega, i club e i due broadcaster che hanno portato alle attuali offerte (840 milioni annui da Dazn, 750 milioni annui da Sky), ma che ora si avvicina sempre di più, in una impasse che ancora non si è sbloccata.
Il tema dei diritti tv infatti resta strettamente intrecciato con quello dell’operazione coi fondi di private equity. E non è detto basti neppure la richiesta di sette club (Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli ed Hellas Verona), che in una lettera inviata ai vertici della Lega e ad altri nove club (Roma, Bologna, Torino, Crotone, Genoa, Sampdoria, Sassuolo, Benevento e Spezia) nei giorni scorsi ha sottolineato con forza non solo la propria contrarierà all’affare con la cordata Cvc-Advent-Fsi, ma anche chiesto che si proceda “senza indugio” all’assegnazione dei diritti tv, minacciando “legittime pretese risarcitorie” nei confronti di chi dovesse tenere “condotte ostruzionistiche”.
L’obiettivo resta quello di definire i contorni di quanto si sta trattando in Lega: per i 7 club, la precedenza deve essere data alle questioni ordinarie (come i diritti tv), lasciando sullo sfondo operazioni straordinarie come quella legata all’affare coi fondi. Una seconda lettera, quindi, per ribadire la posizione (anche con toni duri) delle big.
Tutto ruota così intorno alla data del 29 marzo, perché il rischio potrebbe essere anche quello che la lettera abbia ottenuto l’effetto contrario, ovvero quello di inasprire ulteriormente lo scontro. Se alla mezzanotte del 29 marzo non dovessero venire assegnati i diritti tv del campionato, infatti, la Serie A dovrà procedere con l’apertura delle offerte pervenute dagli intermediari indipendenti e poi, eventualmente, le manifestazioni di interesse per creare il canale di Lega.
Con il pericolo tuttavia di offerte decisamente al ribasso, così come al ribasso potrebbero essere le offerte da parte dei broadcaster tradizionali nel caso in cui si arrivi a dover rifare da zero il bando. Una situazione che può andare a vantaggio di chi tifa per i fondi, la cui offerta potrebbe così tornare fondamentale. Tenendo però ancora bloccata a lungo tutta la Serie A.