Elkann affitti
John Elkann (Insidefoto)

Prosegue il lavoro di John Elkann, ora massima guida e maggiore azionista dell’impero industriale della dinastia torinese, che sta continuando ad aggiornare il perimetro degli investimenti della galassia di aziende che ruotano attorno alla famiglia piemontese.

Dopo aver trovato in Psa un partner per Fca il numero uno di Exor – la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla anche la Juventus – sta ora puntando decisamente sul settore lusso. Lo scrive MF-Milano Finanza, spiegando che proprio in questo ambito Exor può far valere una delle perle più invidiate nel panorama mondiale: la Ferrari.

Vanno già in questa direzione i 541 milioni di euro investiti per il 24% di Louboutin, casa francese di calzature di alta moda (valutata dunque oltre 2,2 miliardi). L’idea della partnership, spiega il quotidiano, è quella di dare uno slancio tramite l’immissione di capitale allo sviluppo della casa transalpina, che ora vanta 150 negozi di proprietà in 30 Paesi.

In particolare, il progetto è sviluppare la presenza del brand Louboutin attraverso un’ulteriore espansione geografica, soprattutto in Cina, mentre nel frattempo la società continuerà a sviluppare la sua strategia di distribuzione multicanale, anche attraverso il rafforzamento delle piattaforme digitali e di e-commerce.

L’interesse di Elkann per il lusso era già stato evidenziato a dicembre, quando Exor e Hermes hanno annunciato un accordo per portare Shang Xia, una delle prime società di lusso cinesi, alla fase successiva del suo sviluppo.

Exor ha investito circa 80 milioni nella società asiatica tramite un aumento di capitale riservato che la porterà a diventare l’azionista di maggioranza della società. Hermès, che ha accompagnato Shang Xia per tutta la fase iniziale del suo sviluppo, resterà azionista insieme a Exor e al fondatore Jiang Qiong Er.

Proprio in questa direzione va la ricerca del prossimo ceo di Ferrari, dopo che a fine 2020 Louis Camilleri ha rassegnato le dimissioni per ragioni personali. Elkann, dopo aver scartato l’ipotesi di assumere personalmente l’incarico, sta accelerando per trovare una figura proveniente proprio dal settore luxury.

L’idea di fondo è quella di sfruttare al meglio le potenzialità del marchio Ferrari, che si esplicano soprattutto su due canali: quello del lusso e quello di una società che deve essere sempre all’avanguardia della tecnologia. In una sorta di circolo virtuoso che deve poi alimentare la potenza del marchio.

Per questo si sta cercando quindi un ceo di relazione e un altro con capacità di fabbrica. In prima istanza in considerazione dello standing del brand Ferrari. In secondo luogo, perché è proprio nel comparto de luxe, visti i multipli che lo contraddistinguono, che Exor vuole posizionare sempre più Ferrari.

L’obiettivo di Elkann, conclude Milano Finanza, è quello di creare una sorta di supermercato del lusso come sottoinsieme all’interno della galassia Exor. Un percorso insomma simile, per questa parte di portafoglio di Exor, a quello intrapreso anni orsono da Bernard Arnault, il magnate francese che negli ultimi 20 anni ha costruito a furia di acquisizioni un vero e proprio supermercato del lusso con LVMH, controllando ora brand come Louis Vitton, Dom Perignon, Bulgari o Tiffany, solo per citarne alcuni.

E’ evidente però che a differenza della conglomerata francese che punta quasi esclusivamente sul lusso, in Exor quello dei superbrand sarebbe soltanto un sotto insieme di un portafoglio in cui oltre alle partecipazioni nei colossi industriali come Stellantis o Cnh Industrial spiccano giganti finanziari come PartnerRe o società in settori come sport e media quali Juventus, The Economist e Gedi.

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