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Non è stato facile, per nulla, ma la seconda presidenza Laporta può finalmente iniziare. Come riporta la Gazzetta dello Sport, il presidente eletto è riuscito a recuperare in extremis i 124,6 milioni di euro di fideiussione, da reperire entro il 16 marzo, conditio sine qua non per la sua nomina.

Il recupero della cifra non è stato l’unico elemento di difficoltà per la neonata giunta. Nella giornata di sabato, Jaume Girò, che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di vicepresidente economico dei blaugrana, si è fatto da parte, dal momento che puntava a diventare l’effettivo n.2 del club, posizione che è andata invece a Rafael Yusté, amico d’infanzia di Laporta.

Ma, secondo la Gazzetta, la gelosia potrebbe non essere l’unico motivo delle dimissioni di Girò: l’ex dirigente della Caixa, grande banca catalana, non avrebbe visto chiaro l’origine di parte del denaro necessario per l’insediamento. La ricerca è stata frenetica, e alla fine è stata accolta la proposta di Audax, compagnia di energie rinnovabili, che ha coperto la richiesta del Banco Sabadell. Restano però le domande.

La Liga dovrà approvare la fideiussione, ma non dovrebbero esserci sorprese su questo fronte. Si può dire, in ogni caso, che la nuova presidenza non sia partita nel migliore modi.

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