(foto Rcs)

Il Consiglio di Amministrazione di RCS MediaGroup S.p.A., riunitosi in data odierna, ha esaminato ed approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2020. Un esercizio, segnato dal Covid, in cui il gruppo guidato da Urbano Cairo ha visto calare i ricavi (spinti verso il basso, tra i ricavi editoriali, da Gazzetta dello Sport e Marca), con bilancio chiuso comunque in utile ma dimezzato rispetto al 2019.

Nel 2020 i ricavi netti consolidati di Gruppo si attestano a 749,5 milioni, rispetto ai 923,6 milioni del 2019 (-18,9%). Alla flessione hanno contribuito in misura significativa l’andamento dei ricavi pubblicitari (-71,7 milioni), originato essenzialmente dagli effetti sul mercato pubblicitario determinati dall’emergenza sanitaria, il calo delle diffusioni dei quotidiani sportivi (-44,8 milioni), che hanno risentito della sospensione dello sport “giocato”, l’effetto del deconsolidamento della controllata spagnola Last Lap a seguito della sua cessione (-17,8 milioni), nonché  la mancata realizzazione di alcuni eventi sportivi di massa (la Milano Marathon e alcuni mass events) differiti nell’esercizio 2021.

Particolare rilevanza assumono i ricavi digitali realizzati dal Gruppo, che nel 2020 ammontano a circa 172 milioni con un’incidenza sui ricavi complessivi che raggiunge il 23% (18% nel 2019).

I ricavi pubblicitari ammontano a 312,8 milioni e presentano un decremento di 71,7 milioni rispetto all’esercizio precedente. Tenuto anche conto dei ricavi pubblicitari realizzati tramite la concessionaria di Gruppo, la flessione è originata essenzialmente dagli effetti sul mercato pubblicitario determinati dall’emergenza sanitaria ed è riconducibile a Unidad Editorial (-35,4 milioni), a Quotidiani Italia (-17,7 milioni), a Periodici Italia (-13,5 milioni) e ad Eventi Sportivi (-5 milioni).

I ricavi pubblicitari digitali raggiungono al 31 dicembre 2020 un’incidenza complessiva sui ricavi pubblicitari di Gruppo del 41,5% (33,6% al 31 dicembre 2019). I ricavi pubblicitari digitali dell’area Unidad Editorial in Spagna rappresentano oltre il 62% dei ricavi pubblicitari complessivi (51,2% al 31 dicembre 2019).

I ricavi editoriali sono pari a 343,6 milioni e si confrontano con ricavi editoriali del 2019 pari a 408,4 milioni. La flessione è dovuta essenzialmente al calo dei ricavi editoriali de La Gazzetta dello Sport (-31,6 milioni) e di Marca (-13,2 milioni) in seguito principalmente alla sospensione degli eventi sportivi nel periodo di lockdown così come alla chiusura dei bar e alle limitazioni della consultazione dei quotidiani negli stessi, al decremento di 17 milioni dei ricavi editoriali delle altre testate di Unidad Editorial, imputabile all’andamento del mercato dei quotidiani in Spagna impattato dalla situazione di emergenza sanitaria, solo in parte compensato dal buon andamento dei ricavi digitali. Anche i ricavi editoriali di Periodici registrano una flessione, mentre quelli di Corriere della Sera sono complessivamente in crescita per l’effetto trainante dei ricavi digitali e per il buon andamento dei collaterali.

I ricavi diversi ammontano a 93,1 milioni (130,7 milioni nell’esercizio 2019). La variazione di 37,6 milioni è riconducibile a minori ricavi di Unidad Editorial (-25,8 milioni) per effetto principalmente del deconsolidamento di Last Lap (-17,8 milioni) e per la diminuzione dei ricavi delle scommesse sportive (Marca Apuestas), quale conseguenza della già commentata forte riduzione di eventi sportivi nell’esercizio. In contrazione i ricavi diversi del settore Pubblicità e Sport (-7,6 milioni) principalmente a causa del differimento di alcuni eventi sportivi al 2021. Il decremento dei ricavi diversi dell’area Periodici Italia (-4,5 milioni) è sostanzialmente riferito al Sistema Infanzia per la sospensione delle Fiere e di alcune attività di direct marketing.

Nel 2020, l’EBITDA è pari a 83,1 milioni (153,3 milioni nel 2019) impattato da oneri non ricorrenti per 15 milioni (negativi per 3,6 milioni nel 2019, con un effetto quindi di -11,4 milioni nel confronto). Escludendo gli oneri e proventi non ricorrenti, il margine operativo lordo si attesterebbe a 98,1 milioni, con una variazione, che riguarda il primo semestre dell’esercizio ed è sostanzialmente riconducibile all’andamento del mercato pubblicitario ed al calo delle diffusioni dei quotidiani sportivi che hanno risentito della sospensione dello sport “giocato”, oltre allo slittamento nel 2021 di alcuni eventi sportivi. Gli oneri non ricorrenti si riferiscono principalmente allo stanziamento di fondi relativi ad interventi sul personale.

 

Il risultato operativo (EBIT) è positivo per 32,5 milioni (102,5 milioni nel 2019) ed evidenzia un decremento determinato dall’andamento dell’EBITDA, in parte compensato da minori ammortamenti per 1,9 milioni.

Il risultato netto di Gruppo è positivo per 31,7 milioni (positivo per 68,5 milioni nel 2019), riflette complessivamente gli andamenti sopra descritti e ha beneficiato anche di proventi di natura fiscale (rimborsi).

L’indebitamento finanziario netto si attesta a 59,6 milioni e registra un decremento rispetto al 31 dicembre 2019 di 72,2 milioni, confermando il trend di continuo miglioramento.

L’indebitamento finanziario netto complessivo, che comprende anche debiti finanziari per leasing ex IFRS 16 (principalmente locazioni di immobili), per complessivi 154,9 milioni al 31 dicembre 2020, ammonta a 214,5 milioni (307,1 milioni al 31 dicembre 2019).

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato anche di proporre all’Assemblea una distribuzione di 0,03 Euro per azione al lordo delle ritenute di legge, con stacco della cedola (cedola n. 3) il 17 maggio 2021, valuta 19 maggio 2021 (record date 18 maggio 2021).

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