Articolo a cura di Alessio Fasano
Di tutti i cambiamenti voluti dal gruppo Suning per accompagnare l’Inter da un business legato a una facoltosa e importante famiglia milanese, i Moratti, a un’azienda internazionale che opera nel mercato dell’intrattenimento, la trasformazione digitale è stato il cambiamento più impattante sulla vita del club.
Snodo importante della suddetta trasformazione digitale sono stati i social media, passati da veicoli di comunicazione accessoria all’ufficio stampa a principali portali di intrattenimento con il tifoso al centro.
Le diverse strategie di contenuti e format riescono a aumentare ogni giorno il legame tra i tifosi e il club nerazzurro, specie in un momento dove la distanza, in luoghi come gli stadi, dove si vive il culto del tifo, si è acuita causa covid-19.
Grazie a post social sempre più interattivi, ingaggianti, emozionali ed epici, canali come Facebook sono stati il collante tra il tifo interista e i giocatori in campo.
Basti pensare al clamore che creò un anno fa l’approdo di Eriksen a Milano, un momento celebrato sì sui social ma anche su diverse piattaforme digital, che ha trovato il suo culmine nel video di presentazione girato all’interno del Teatro La Scala, un’altra mecca culturale delle città, al pari di San Siro.
Un momento, quello dell’annuncio dello svedese come nuovo acquisto, al quale anche il marketing territoriale del Comune di Milano ha attinto dalla strategia di comunicazione dell’Inter.
Il tutto è coinciso, sì con l’avvento di Suning, nell’estate del 2016, ma ha preso forma un anno dopo, il 28 settembre 2017, quando la “cucina dei contenuti” del club Inter Media House è stata inaugurata e ha iniziato a preparare ogni giorno video, immagini, a raccontare storie e stories dall’universo nerazzurro secondo l’orientamento always with you, condendo il tutto con una strategia di paid media sui principali social come Facebook e Instagram, che hanno portato nei 3 anni e mezzo dalla costituzione della media house, il passaggio da 6 a 28 milioni di social tifosi su Facebook e al raggiungimento dei 6,5 milioni di follower su Instagram.
Un incremento vertiginoso e senza precedenti tra le squadre che oggi partecipano alla serie A se consideriamo il solo Facebook come social, ma anche rapportandolo alle altre piattafore di social networking si notano incrementi in ognuna di queste.
I risultati raggunti non sono banali e parlano chiaro: più di 750.000 subscribers (sottoscrittori) su Youtube; oltre 70.000 collegamenti su LinkedIn; oltre un milione su Tik Tok, per un trend di crescita che non conosce sosta, ma che si alimenta di continuo, all’aumentare dei traguardi raggiunti dalla società in digitale e dai nerazzurri in campo.
Con una strategia di content GLO-CAL, stratificata in 23 account su altrettante piattaforme, compresi i social di lingua cinese e il recente approdo su Clubhouse, e con la recente introduzione dei podcast tra i format, l’inter è riuscita a uscire dalla competizione strettamente calcistica, per trasformarsi in una marca a tutti gli effetti, come voluto dalla proprietà cinese, e a sviluppare la propria comunità digitale, in tempi, quelli attuali, dove il digitale è reale.
Questi KPI, inoltre, hanno attirato l’interesse e le risorse di sponsor e investitori, come Acronis, Lenovo e Starcasino Sport (solo per citarne alcuni) che sfruttando sinergie strategiche e la Media House, sono entrati nel bouquet degli sponsor dell’Inter, e che portano sì emolumenti, ma anche know-how per potenziare Inter Media House, un modello che le altre società di calcio europee stanno provando a emulare, consce che le squadre di calcio siano società per azioni operanti nel mercato dell’intrattenimento, e questo core business ha bisogno di nuova linfa ogni giorno.