Lo stadio San Mames di Bilbao, casa dell'Athletic (foto Imago Images via Onefootball)

Dopo il forfait di Dublino, un’altra città sede di Euro 2020 sarà probabilmente costretta a cedere le proprie partite altrove. La federcalcio spagnola (RFEF) ha annunciato che le condizioni richieste dal governo basco per permettere l’accesso del pubblico sono “impossibili” da raggiungere entro il 14 giugno, per cui è probabile che le gare previste al San Mames verranno riprogrammate altrove.

La questione tuttavia potrebbe essere più complessa del previsto. Nella nota che ha rilasciato, la RFEF sottolinea di non essersi mai accordata con il governo basco circa queste condizioni, che prevedono tra l’altro il 60% di popolazione vaccinata nei Paesi Baschi e nel resto della Spagna e un tasso di occupazione delle terapie intensive non oltre il 2%. Tali obiettivi sono ritenuti irraggiungibili dalla RFEF in tempo per il 14 giugno, data in cui la Spagna dovrebbe debuttare a Bilbao contro la Svezia.

La vicenda potrebbe quindi non concludersi qua. La tensione tra Madrid e Paesi Baschi è nota a tutti, e nel comunicato la stessa RFEF scarica più volte la responsabilità verso il governo di Vitoria, specificando che la decisione finale della UEFA alla luce delle richieste basche non sarà in alcun modo responsabilità della federcalcio spagnola. Nel comunicato, inoltre, si ha l’impressione che la RFEF accusi velatamente il governo basco di aver appositamente imposto condizioni impossibili da raggiungere.

In ogni caso, la RFEF ha dichiarato che appoggerà l’iniziativa del governo bascosolo nel caso in cui le stesse condizioni verranno richieste in altre città. Cosa che, sottolinea, è ritenuta anch’essa “improbabile”. Potrebbe essere l’inizio di un braccio di ferro, che costringerà la UEFA a lavorare intensamente per organizzare il Gruppo E, lo stesso che ha già visto Dublino dare forfait in favore di Manchester o Liverpool.

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