Seduta sotto tono a Piazza Affari per il titolo Atlantia che chiude in calo dello 0,58% a 16,295 euro.
Una flessione arrivato dopo che giovedì e venerdì il titolo della holding cui fa capo il controllo di Aspi aveva corso sulla scia della manifestazione d’interesse formulata dalla Acs di Florentino Perez.
La società, attualmente controllata dalla famiglia Benetton, è ora al bivio: sul tavolo l’unica offerta vincolante per Autostrade per l’Italia (Aspi) resta quella della cordata guidata da Cdp ma la lettera ricevuta dalla spagnola Acs apre potenzialmente nuovi scenari.
In questo senso, le prossime settimane si annunciano decisive: spetterà infatti agli advisor di Atlantia verificare la reale consistenza dell’offerta della società guidata da Florentino Perez, che nel caso sarà chiamata anche a una due diligence su Aspi.
Una partita complessa, insomma, che potenzialmente coinvolge anche le autostrade spagnole di Abertis, a loro volta controllate da Atlantia col 50% (piu’ un’azione) e proprio da Acs.
Se, infatti, l’offerta in extremis di Florentino Perez per Aspi non andasse in porto, il presidente del Real Madrid potrebbe giocare in ipotesi la carta di un aumento di capitale di Abertis per diluire Atlantia e prendere il controllo delle autostrade iberiche.
«Anche se il debito netto/ebitda di Abertis alla fine del 2020 era piuttosto alto (circa 10x), la liquidità a livello di gruppo», ragionano gli analisti di Banca Akros, «era forte con 7,5 miliardi di euro (3,1 miliardi di euro di liquidità e 4,5 miliardi di euro di linee di credito bancario non utilizzate)».
Ipotesi, quindi, che si rincorrono nelle stesse ore in cui dal governo, tramite il sottosegretario ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, si torna ad auspicare che Aspi resti in mani italiane.
«Il governo non entra nelle trattative fra privati», ha spiegato in un’intervista l’esponente del Movimento 5 Stelle, «ma non accetta che si perda altro tempo», aggiungendo che è «sempre possibile il ricorso al golden power».
Messaggi che fanno capire quando la partita sia ancora aperta. E, nell’attesa di una svolta, la Borsa torna a penalizzare il titolo.