Continua la vicenda giudiziaria del caso tamponi per la Lazio. La società biancoceleste ha infatti presentato ricorso alla Corte d’Appello FIGC in merito alla sentenza con cui il tribunale federale aveva condannato Claudio Lotito.
Il tribunale aveva comminato 7 mesi di inibizione al patron biancoceleste Lotito e un anno ai medici del club Fabio Rodia e Ivo Pulcini, oltre a sanzionare la società con una multa di 150mila euro. A motivazione della sentenza, i giudici avevano spiegato:
“Appare destituita di fondamento la circostanza secondo la quale alla società non incombesse alcun obbligo di avvisare tempestivamente l’autorità sanitaria pubblica nè di porre in essere, in assenza di indicazioni specifiche della stessa, le conseguenti attività imposte dai protocolli sanitari emanati dalla Figc e validati dalle autorità sanitarie”. Dunque per il tribunale c’era stato un automatismo “che non può trovare alcuna limitazione qualora l’azienda sanitaria pubblica non venga informata della positività del calciatore o di un componente dello staff squadra”.