L’Inter corre spedita verso la conquista del 19° Scudetto, un risultato figlio del lavoro di Antonio Conte, e che porterà a raccoglierne i frutti nel mese di maggio. Quanto fatto dall’allenatore salentino non si esaurirà tuttavia con la conquista di un titolo.
L’abilità del tecnico – già messa in mostra negli anni alla Juventus – è quella di migliorare la materia che ha attorno. Con il suo allenamento – spiega La Gazzetta dello Sport – i calciatori crescono, nei muscoli e nella tecnica, nel coraggio e pure nel prezzo, cosa che non dispiace certo ai club.
Del resto, il «miglioramento degli asset» è uno dei tanti obiettivi aziendali e sul tema hanno qualcosa da dire sia Conte, sia l’amministratore delegato Giuseppe Marotta e il direttore sportivo Piero Ausilio, anche loro con lo scudo nei momenti bui.
Del resto, se c’è una dote che è impossibile non riconoscere all’allenatore dell’Inter, quella è la capacità di plasmare a sua immagine i giocatori. Perché convinti da un’idea, dalla sua leadership o, semplicemente, perché sfiniti dal fare “martellante”, tutti o quasi entrano nel suo esercito.
Lo stesso Lukaku è un altro giocatore rispetto a quello visto al Manchester United, ha cambiato definitivamente status: è diventato uno dei migliori attaccanti in circolazione ed è riuscito a migliorare anche chi gli sta intorno.
Secondo l’analisi di KPMG sul valore dei calciatori, Romelu vale poco più di 100 milioni, unico in Serie A a tre cifre e giocatore più costoso del campionato. Non solo, nelle prime posizioni – fatta eccezione per lo juventino de Ligt – troviamo ancora Lautaro Martinez (84 milioni) e Achraf Hakimi (70 milioni).
Gran parte del lavoro, però, Conte l’ha compiuto con il talento di casa: Nicolò Barella era arrivato tra mille speranze dalla Sardegna, ma in un anno e mezzo è diventato uno dei centrocampisti più completi su piazza, tanto da valere oltre 60 milioni di euro.
Se dal lato sportivo la situazione è nettamente migliorata, sul lato societario resta il delicato tema della cessione. Le strade che portano a BC Partners e al PIF (Public Investment Fund of Saudi Arabia) si sono raffreddate, per questo la proprietà nerazzurra cerca strade differenti.
Il presidente Steven Zhang si prepara a dare il via al riassetto societario. L’obiettivo è quello che Suning, di cui il padre Zhang Jindong è il patron, mantenga il controllo del club nerazzurro. Anche perché con l’eventuale conquista dello Scudetto, l’alloro rappresenterebbe il primo titolo mai vinto da una proprietà straniera al vertice di una società italiana.
Nei dettagli, Zhang porterà con sé una più serena situazione societaria: il prestito-ponte che permette di chiudere la stagione con le munizioni necessarie è alle porte. E poi, in tempi rapidi, cambierà pure l’assetto azionario: il 31,05% di minoranza in mano a LionRock, fondo con sede a Hong Kong ma vicinissimo a Suning, dovrebbe diventare americano. Un passaggio necessario per l’aumento di capitale di cui ha bisogno il club.