In un anno particolarmente complicato per il gruppo LVMH, i cui ricavi e profitti, causa pandemia, sono calati rispettivamente del 17% e del 28%, il patrimonio personale del n.1 del gruppo Bernard Arnault è cresciuto di addirittura 95 miliardi. Una crescita impressionante, del 107%, che ha reso il francese il terzo uomo più ricco.
Ma cosa ha generato tutta questa ricchezza, in un periodo così complicato per la sua società e per il settore in cui opera? Forbes ha cercato di fare il punto a riguardo. Arnault, 73 anni, deve la parte più grande del suo patrimonio alla quota del 47% detenuta in LVMH, proprietaria di brand come Louis Vitton, la vodka Belvedere e lo champagne Dom Pérignon; il resto deriva da Hermes e Carrefour.
L’anno complicato per LVMH si era comunque aperto con due vittorie. A gennaio si era chiusa definitivamente l’acquisizione dello storico marchio Tiffany&Co, valutato infine 15,8 miliardi di dollari dopo una serie di battaglie legali.
Febbraio è stato invece il mese di Armand de Brignac, il brand di champagne creato dal rapper Jay-Z, da cui LVMH ha rilevato il 50%. Tali successi sono stati certamente utili a limitare i danni causati dalla pandemia, insieme alla ripresa delle vendite tra Stati Uniti e Cina nella seconda parte dell’anno.
Ma una crescita tale del patrimonio non può certamente arrivare unicamente da LVMH. Oltre al gruppo, Arnault ha incassato vittorie anche tramite il suo family office, Financière Agache, partner della società di private equity L Catterton.
La società è intervenuta in diversi settori, dalla sanità ai prestiti ipotecari, ma l’acquisizione più importante è stata certamente il 70% di Birkenstock, in un affare che ha reso miliardari i due fratelli dello storico marchio produttore di sandali.
Altri investimenti hanno riguardato l’azienda tecnologica indiana Jio Platforms, per un totale di 250 milioni, oltre ai 400 milioni versarti nella compagnia di navi da crociera Norwegian Cruise Laine. In generale, gli investimenti di L Catterton nel 2020 hanno riguardato 20 società, mentre l’uscita da 12 investimenti ha garantito un guadagno di 4 miliardi lordi.