E’ stata annunciata, ha fatto discutere, è stata sospesa e ora se ne raccolgono le macerie. Le incredibili 48 ore della Superlega hanno lasciato in eredità tensioni tra i club fondatori e il testo del mondo del calcio, ma anche la possibilità di dare il via a una stagione di riforme strutturali, dalla UEFA ai campionati nazionali.
Tra i club che avrebbero dovuto prendere parte al nuovo torneo c’erano Milan, Inter e Juventus. I club della European Super League (ESL) avrebbero continuato a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, ma la ESL si sarebbe proposta come diretta competitor della Champions League.
A tal proposito YouGov, una delle principali società di ricerche di mercato a livello internazionale con un forte focus in ambito sportivo, ha chiesto ai tifosi italiani (1.036 le persone intervistate) la loro opinione sulla nuova manifestazione, prima che il progetto naufragasse (almeno per il momento).
Sulla base di quanto raccolto dal sondaggio, il 48% dei football followers si è dichiarato contrario (24%) o estremamente contrario (24%) alla creazione della Superlega europea. L’ostilità verso questa nuova lega è significativamente maggiore tra i supporter delle squadre italiane escluse.
Il 59% di questi si dichiara contrario alla creazione della ESL, rispetto al 42% dei tifosi di Milan, Inter e Juventus. In generale, il sostegno a questo potenziale campionato è ridotto a circa un terzo (35%) dei tifosi di qualunque squadra.
Al di là dell’essere favorevoli o meno alla creazione della lega, YouGov ai tifosi se fossero intenzionati a guardare le eventuali partite del torneo. Il livello di interesse in questo senso non ha superato il 50% (molto o abbastanza interessati), anche considerando i tifosi di Milan, Inter e Juventus. Scende, comprensibilmente, al 29% restringendo l’analisi ai tifosi delle altre squadre di Serie A.
Considerando le dichiarazioni del presidente del Real Madrid, Florentino Perez, la nuova competizione avrebbe dovuto «aiutare il movimento calcistico ad ogni livello» e la responsabilità dei grandi club sarebbe quella di «rispondere al desiderio dei fan».
Non sembrano pensarla allo stesso modo i tifosi italiani, che per il 72% ritengono che la Superlega sia mossa da ambizioni puramente economiche (soltanto il 9% pensa vi sia la volontà di seguire le esigenze dei fan).
Nel contesto italiano, dove le differenze economiche tra i club sono notevoli, le persone sono indotte a pensare, nonostante i buoni propositi della ESL, che squadre e campionati minori soffrirebbero l’introduzione della nuova lega (52%) invece di trarne beneficio (18%). Il 20%, infine, ritiene che non ci sarebbe un cambiamento in tal senso, mentre il restante 10% non sa pronunciarsi.
Il 47% dei fan italiani sarebbe d’accordo nell’esclusione dei giocatori che prenderebbero parte alla Superlega da altre competizioni. Questo dato varia sostanzialmente considerando i tifosi delle squadre italiane partecipanti (41%) e delle squadre restanti di Serie A (57%).
Qualora la UEFA decidesse di applicare delle penalizzazioni ai club per la loro partecipazione alla ESL, gli italiani non hanno dubbio sui “corretti” destinatari. I proprietari (44%) e i club stessi (43%) sarebbero i primi indiziati. Ritenuti invece molto meno colpevoli i dirigenti e gli allenatori (17%), mentre soltanto il 15% ritiene che nessun ente o persona dovrebbe soffrire punizioni per la nascita della Super League.
Infine, il 29% dei tifosi italiani sarebbe d’accordo con l’espulsione dai campionati nazionali per le squadre della Superlega (il dato sale al 40% tra i tifosi di squadre che non siano Milan, Inter e Juventus).