Superato, almeno per il momento, l’uragano Superlega, la UEFA deve preparare le contromosse per rispondere alle esigenze del calcio europeo, la cui difficoltà economica è stata uno dei fattori scatenanti del terremoto.
Come riporta l’edizione odierna di Repubblica, tuttavia, la direzione che la federazione europea prenderà seguirà un approccio diverso da quello della Superlega: non un aumento dei ricavi, ma piuttosto un contenimento dei costi.
L’idea, supportata anche dall’ad del Bayern Rumenigge, è quella di riportare le spese delle società su cifre più sostenibili. Nascerà quindi un nuovo Fair Play Finanziario, che sarà accompagnato da un salary cap simile a quello che voleva introdurre la Superlega.
Ad essi si aggiungeranno iniezioni di capitali a garanzia dell’esposizione, con ridistribuzione del market pool e della ricchezza. La UEFA nel 2019/20 ha messo a referto ricavi per oltre 3 miliardi, dei quali circa 2,4 miliardi sono stati distribuiti ai club tra Champions ed Europa League.
La UEFA sembra inoltre intenzionata a monetizzare e commercializzare con maggiore efficacia aspetti fino a questo momento poco considerati, o comunque non a sufficienza, come ad esempio gli highlights delle partite delle coppe europee.
Insomma, se la Superlega da un lato ha creato attriti e un clima teso tra i 12 club fondatori e il resto della comunità calcistica, dall’altra parte potrebbe aprire le porte a una stagione di riforme fondamentali per il mondo del calcio.