Calcio inglese social network
(Foto: Mike Egerton, via Onefootball)

Il calcio inglese si unisce nella lotta al razzismo. Dalla Premier League agli arbitri, passando per il calcio femminile, club e Federazioni prenderanno parte a un boicottaggio dei social media che prenderà il via venerdì 30 aprile e si concluderà lunedì 3 maggio.

Si tratta di una risposta ai continui abusi e discriminazioni nei confronti di giocatori e altri attori legati al mondo del calcio. Così, per un intero weekend di gare, le varie parti coinvolte hanno deciso di disattivare i loro account Facebook, Twitter e Instagram.

Il boicottaggio è un modo del calcio inglese per sottolineare che le società che gestiscono i social media devono fare di più per sradicare l’odio online, sottolineando l’importanza di educare le persone nella lotta contro le discriminazioni.

Una lettera ai social del febbraio 2021, delineava una serie di richieste sollecitando il filtraggio, il blocco e la rimozione rapida di post offensivi, un processo di verifica migliorato e prevenzione di nuove registrazioni, oltre a un’assistenza attiva da parte delle forze dell’ordine per identificare e perseguire gli autori di contenuti illegali.

Edleen John, che si occupa di diversità e inclusione per conto della Federcalcio inglese ha dichiarato: «È semplicemente inaccettabile che le persone nel calcio inglese e nella società più in generale continuino a essere oggetto di abusi discriminatori online, senza conseguenze nel mondo reale per gli autori».

«Le società di social media devono essere ritenute responsabili se continueranno a non essere all’altezza delle loro responsabilità morali e sociali per affrontare questo problema endemico», ha aggiunto.

Questo invece il pensiero dell’ad della Premier League Richard Masters: «Il comportamento razzista di qualsiasi forma è inaccettabile e non si può permettere che i terribili abusi a cui stiamo assistendo verso i giocatori sulle piattaforme social continuino».

«La Premier League e i nostri club sono al fianco del calcio nell’organizzare questo boicottaggio per evidenziare l’urgente necessità per le società dei social media di fare di più per eliminare l’odio razziale. Non smetteremo di affrontarle e desideriamo vedere miglioramenti significativi nelle loro politiche e processi per contrastare gli abusi discriminatori online sulle loro piattaforme», ha aggiunto.

Anche l’associazione per l’uguaglianza e l’inclusione nel calcio inglese, Kick It Out, è in prima linea in questa lotta: «I social media ora sono purtroppo un mezzo regolare per abusi tossici. Questo boicottaggio indica la nostra rabbia collettiva per il danno che questo provoca alle persone che giocano, guardano e lavorano nel calcio. Boicottando i social, stiamo compiendo un gesto simbolico», le parole del presidente Sanjay Bhandari.

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