È stato presentato nei giorni scorsi, presso la sala consiliare del Comune di Avellino, il progetto per la costruzione del nuovissimo stadio dell’US Avellino, che andrà a sostituire il vecchio Partenio-Lombardi, costruito nel 1970 dall’architetto Rozzi.
Si tratta di un’opera che costerà circa 60 milioni, che saranno divisi tra fondi propri dell’attuale proprietà del club irpino (il 30%), il Gruppo D’Agostino, e la restante parte con accensione di linee di credito individuate nell’istituto del Credito Sportivo.
La capienza – spiega La Gazzetta dello Sport – sarà di 21.500 posti, tutti a sedere e coperti, con categoria UEFA 4 e quindi aperto a gare internazionali. Oltre 20mila metri quadrati a disposizione per servizi aperti tutta la settimana, 2mila posti auto in parcheggi anche interrati, copertura retro-illuminante con rivestimento traforato e ristorante panoramico da 250 persone sulla terrazza dell’impianto.
Il progettista è l’architetto Gino Zavanella, già padre dello Juventus Stadium con la sua azienda Gau Arena. Per i tempi di consegna è il sindaco di Avellino Gianluca Festa a sbilanciarsi: «Entro il 2024 consegneremo il nuovo stadio, e nei prossimi 4 anni mi auguro di vedere l’Avellino in Serie A».
I lavori dovrebbero iniziare nel 2022, ma il presidente dell’US Avellino Angelo Antonio D’Agostino – che sarà in prima linea anche grazie al suo ruolo imprenditoriale con l’azienda di costruzioni – ha spiegato che la squadra dovrà trovare sistemazione altrove durante la realizzazione dell’impianto.
«Ci sarà una demolizione e ricostruzione totale e non a pezzi. Quindi andremo a giocare altrove». Insomma l’Avellino per rifare il look dello stadio con un progetto di elevata qualità dovrà trasferirsi fuori provincia almeno (se i tempi saranno rispettati) per i prossimi 3 anni.