La Corte d’appello della Figc ha inflitto 12 mesi di squalifica al presidente della Lazio, Claudio Lotito per il caso tamponi, accogliendo il ricorso della Procura Federale.
“La Corte Federale d’Appello, riunita oggi a Roma per esaminare il “caso” tamponi legato alla Lazio, ha accolto in parte il reclamo proposto dalla Procura Federale e, per l’effetto, ridetermina in mesi 12 la sanzione dell’inibizione al presidente della Lazio Claudio Lotito ed in euro 200.000,00, l’ammenda a carico della società, conferma nel resto; respinto invece il reclamo proposto dalla Lazio, da Claudio Lotito, Ivo Pulcini e Fabio Rodia”, spiega la Figc in una nota.
Il patron biancoceleste era stato condannato in primo grado a 7 mesi di inibizione, mentre al club era stata comminata una multa di 200 mila euro poi scesa a 150 mila a seguito delle decisioni del Tribunale federale nazionale.
Lotito rischia così di perdere la sua carica di consigliere federale in quota Lega di Serie A. È previsto infatti che le cariche federali decadano qualora si accumulino 12 mesi di inibizione in dieci anni. Non conta quindi la squalifica per calciopoli (quattro mesi) che risale al 2006. Va invece considerato il caso dell’agosto del 2012, quando il presidente fu condannato a due mesi di inibizione per le vicende legate al trasferimento dei calciatori nella cosiddetta inchiesta «agentopoli».