Ci vuole la traduzione giurata dei documenti: così la trattativa sul nuovo stadio si aggiorna al 20 giugno. Lo scrive l’edizione milanese de Il Corriere della Sera, a proposito della proroga concessa a Milan e Inter dal Comune, annunciata ieri in una nota.
«Il termine, inizialmente fissato al 5 maggio, viene rinviato di 45 giorni per consentire alle società di reperire le attestazioni necessarie e completare gli atti e le autocertificazioni già forniti nei mesi scorsi. In uno spirito di reciproca collaborazione, prosegue quindi l’iter di approfondimento e valutazione dei requisiti dei soggetti proponenti il progetto del nuovo stadio da parte degli uffici comunali», spiegava il Comune.
La nuova documentazione richiesta a Milan e Inter fa sempre riferimento all’indagine intorno alle proprietà dei due club e ai requisiti richiesti (anche) dalle disposizioni di legge. Trattandosi di club stranieri gli atti devono però essere tradotti in forma certificata. Traduzione giurata, appunto.
Questo il motivo del nuovo rinvio, che sposterà il discorso a fine giugno. In questi giorni, intanto, il sindaco Giuseppe Sala ha aperto al dialogo, anche sulla possibilità di realizzare una società pubblico-privata per gestire l’operazione sul modello del post-Expo, come proposto da Franco D’Alfonso di Alleanza civica.
Sala – a questo proposito – non chiude del tutto le porte: «È da vedere, ma vorrei lasciare la parola al Consiglio perché si confronti su questa materia. Da parte mia non posso che confermare che non siamo contrari all’operazione dello stadio».
«Se si trattasse solo di stadio possono cominciare domani mattina perché è un tema loro. Se invece in gioco c’è la riqualificazione di un quartiere, diventa un tema anche del Comune e voglio solo garanzia di tenuta nel tempo. Lo voglio dire anche ai tifosi, se fosse solo lo stadio per me possono iniziare domani mattina», ha concluso.