Analisi di Marco Pardini
In maniera del tutto improvvisa, ormai più di un anno fa, il mondo dello sport ha dovuto prima scontrarsi e poi confrontarsi con una realtà del tutto nuova, pericolosa, a tratti spaventosa, che ha richiesto sforzi e che ha prodotto inevitabili conseguenze.
Ogni sport si è trovato a fare i conti con l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e con la conseguente necessità di ripensare tutte le sue manifestazioni ed espressioni, dallo sport di base fino ai grandi eventi.
Così è stato anche per il tennis che, in Italia, ha tradizionalmente il suo momento celebrativo nella piena primavera, nella città eterna, Roma, con uno dei tornei più prestigiosi ed importanti di entrambi i circuiti, maschile e femminile, ATP e WTA, ovvero gli Internazionali d’Italia.
Il peso degli Internazionali d’Italia sul movimento tennistico italiano
Ma quanto valgono economicamente gli Internazionali d’Italia di tennis? Il torneo di Roma, ormai da diversi anni, rappresenta la fonte principale tra gli introiti della FIT insieme ai contributi che derivano dal CONI e alle tasse federali per gli associati, tesserati, tecnici e circoli.
Il grande evento, nel corso del decennio appena conclusosi, ha registrato anno dopo anno una crescita continua per ciascuna delle voci relative ai ricavi, dalle pubblicità ai diritti televisivi, dalla biglietteria alle sponsorizzazioni.
Ormai il torneo di Roma rappresenta, insieme a quello di Madrid, uno degli appuntamenti clou nel calendario internazionale sulla terra rossa, il perfetto antipasto per il Roland Garros, lo slam parigino, riuscendo sempre nell’intento di richiamare praticamente tutti i campioni del momento dalla triade Djokovic, Nadal e Federer a campionesse come le sorelle Williams, Azarenka ed Halep.
Un entusiasmo evidente i cui benefici sono tangibili nel bilancio della Federazione, nel numero sempre crescente di appassionati sugli spalti e non solo, anche sugli stessi campi da gioco con il tennis adesso alle spalle del solo calcio per totale di tesserati in Italia.
Alla base di questo percorso che ha forgiato un evento capace di migliorarsi nei numeri di anno in anno, ci sono alcune intuizioni che hanno caratterizzato l’inizio dello scorso decennio, dalla realizzazione di un nuovo Campo Centrale nel complesso del Foro Italico all’adozione della formula combined che mixa, nella stessa settimana, il tabellone maschile e quello femminile, utile per produrre una maggiore valorizzazione dell’intera kermesse per entrambe le sessioni, diurna e serale, con cui si snoda tutto il programma.
Internazionali d’Italia: i numeri da record dell’edizione 2019
L’edizione 2019 degli Internazionali d’Italia di tennis, l’ultima prima della pandemia, ha fatto segnare risultati da record.
I ricavi del ticketing
Forte del ritorno di Federer dopo tre anni al Foro Italico e dell’entusiasmo del pubblico per il trionfo di Fognini nell’ATP Master 1000 di Montecarlo, i proventi dalla biglietteria hanno superato il traguardo dei 13 milioni di euro con un totale di 223.455 spettatori paganti ed una giornata storica, quella del giovedì, che ne ha registrati 33.770.
I proventi da sponsorizzazione
Un’esperienza a tutto tondo, non solo tennis ma anche numerose altre attività collaterali tra le vie del Foro Italico con diversi sponsor (voce, quella delle sponsorizzazioni, che ha rappresentato un ricavo generale di quasi 15 milioni di euro) predisposti, attraverso stand ed eventi, ad offrire un vero e proprio marketing esperienziale, a partire dal title sponsor, il gruppo BNL di BNP Paribas per 14 anni consecutivi in prima linea e alla guida nella realizzazione dell’evento.
Tra questi si scorgono gli sponsor tecnici o fornitori come Dunlop, Australian, Levissima e Powerade, quelli che offrono servizi all’evento come Hotels.com, Frecciarossa, Ticket One, Algida e Danesi Caffè insieme agli standardizzati sponsor istituzionali per gli eventi di questa caratura nel circuito come Rolex, Fedex, Emirates, Ricoh, Emu e Peugeot.
Una risposta davvero forte dunque da parte dei diversi partner di pubblicità e sponsorizzazioni tale da far registrare, nel 2019, un incremento del 5% rispetto al totale della precedente edizione ma, soprattutto, un ulteriore step in avanti in un percorso di vertiginosa crescita per questa voce che, poco più di cinque anni fa, nei bilanci della federazione, segnava ricavi intorno ai 10 milioni (€ 10.276.034 nell’edizione 2014).
I ricavi da diritti tv
La presenza ogni anno dei grandi campioni del panorama tennistico, le splendide imprese del tennis azzurro in quest’ultimo decennio d’oro, il riconoscimento, ottenuto più volte, di “miglior torneo Premier 5” nel circuito femminile, la location mozzafiato che parla da sé, sono tra gli elementi che, stagione dopo stagione, hanno accresciuto l’interesse verso questo evento anche sotto il profilo della copertura televisiva.
Sempre nell’arco di cinque anni, facendo riferimento all’edizione 2014 nella quale, tra l’altro, Sara Errani si spinse fino alla finale superata solo da Serena Williams, l’ammontare dei ricavi dalla vendita dei diritti tv si è praticamente raddoppiato passando da poco più di 4 milioni agli 8 milioni e mezzo (€ 8.481.006) dell’ultima edizione precedente alla pandemia, quella del 2019.
Cifre senz’altro contenute rispetto a quelle che ruotano intorno ad altri sport o ad altri singoli eventi, ma comunque considerevoli soprattutto se si pensa che in generale la copertura televisiva non è particolarmente remunerativa per il tennis che, pur essendo il quarto sport al mondo per livello di popolarità con un miliardo di fans, genera appena l’1,3% dei diritti sportivi mondiali.
Internazionali d’Italia: l’impatto del Covid sull’edizione 2020
La decisione presa nel marzo del 2020 di sospendere i tornei del circuito professionistico fino all’estate inoltrata ha messo a dura prova i conti degli Internazionali d’Italia di tennis.
Con grande impegno e forza di volontà, all’interno di un nuovo calendario rivoluzionato, gli Internazionali d’Italia hanno comunque trovato il modo di andare in scena nel mese di settembre, sempre a Roma ma, per forza di cose, senza pubblico (se non per le ultime due giornate con 1.000 spettatori per semifinali e finali sul Campo Centrale), con “sponsor” ridimensionati proprio a causa dell’assenza di pubblico, e potendo per tanto contare solo sulla voce dei diritti tv come fonte di ricavo principale.
Una situazione d’emergenza che ha avuto impatti anche sui conti della Federazione italiana tennis.
Le prime stime del “bilancio di guerra” della FIT, come definito dal presidente Angelo Binaghi, in relazione al valore della produzione, hanno messo in risalto un crollo del fatturato complessivo del 57%, viziato soprattutto da una decontrazione dei ricavi derivanti proprio dalle manifestazioni internazionali (oltre agli Internazionali d’Italia si fa riferimento alle NextGen ATP Finals di Milano, il “Master” con i migliori giovani del circuito, cancellato per la scorsa stagione) con una perdita di poco più di 30 milioni di euro, pari all’83% rispetto alle attese di inizio anno.
Quanto valgono gli Internazionali d’Italia di tennis? L’edizione 2021 e il ritorno del pubblico.
Sebbene l’emergenza sanitaria legata al Covid non sia ancora conclusa, l’edizione 2021 degli Internazionali d’Italia di tennis vedrà una parziale riapertura del Foro Italico al pubblico.
La conferma è arrivata nella conferenza stampa di presentazione del torneo da parte del presidente della FIT Angelo Binaghi che ha annunciato la possibilità di ammettere gli spettatori fino al 25% della capienza dei singoli impianti (sul Campo Centrale, per esempio, potranno entrare 2.500 persone), garantendo una presenza fisica nelle tribune, su 3 campi, per ben 30 incontri a fronte dei soli 6 dell’ultima edizione di settembre ed una cifra massima di 5.500 appassionati nella prima giornata a porte aperte, quella appunto del giovedì.
Il complesso del Foro Italico sarà diviso in 3 aree non comunicanti tra loro, quella del Campo Centrale, quella della Grandstand Arena e quella dello Stadio Nicola Pietrangeli o Ground, con accessi riservati, uscite differenziate e biglietti numerati che daranno accesso solo ed esclusivamente ad una di queste.
Per quanto riguarda la selezione degli spettatori nelle varie giornate e nelle diverse sessioni del programma, Binaghi ha spiegato che verrà effettuato un rimborso diretto per tutti coloro che hanno acquistato i biglietti fino al mercoledì compreso mentre dal giovedì si seguirà una precisa gerarchia, ovvero sponsor, senza i quali il torneo, in queste condizioni, non potrebbe esistere, abbonamenti, per premiare la fidelizzazione degli appassionati, ed ordine cronologico di acquisto dei tagliandi giornalieri.
Per tutti quelli che inevitabilmente rimarranno esclusi da questa selezione sarà comunque possibile chiedere il rimborso alla fine del torneo oppure riconvertire il proprio biglietto per l’edizione 2022 o per uno dei grandi eventi in calendario, in Italia, in questa stagione, ovvero le NextGen ATP Finals di Milano e, soprattutto, le ATP Finals di Torino.
Il ritorno del pubblico e le misure di sicurezza
Il pubblico, al quale verrà misurata la temperatura all’ingresso, dovrà obbligatoriamente indossare all’interno dell’impianto le mascherine FFP2 e avrà a disposizione, in tutte le aree, gel igienizzanti mentre ulteriori disposizioni sulle modalità di accesso (necessità di aver già effettuato il vaccino o di un presentare un tampone negativo nelle 48 ore precedenti all’ingresso) saranno rese note dalle autorità sanitarie locali nei prossimi giorni, con un protocollo in continuo aggiornamento.
Sicurezza e responsabilità sono le parole d’ordine di questa edizione degli Internazionali d’Italia, presentata come “una prima occasione per dimostrare che il paese si avvia verso la normalità”, e così anche il tradizionale programma ha dovuto subire alcune necessarie modifiche imposte dal coprifuoco in vigore, con gli incontri al via alle ore 10 (con un’ora di anticipo rispetto al passato) e la sessione serale divisa su due campi, il Centrale e la Grandstand Arena, rispettivamente dalle ore 18 e dalle ore 19.
Gli Internazionali d’Italia di tennis in tv
Garantita, invece, come sempre, la massiccia copertura televisiva dell’evento sdoppiata tra Sky, che seguirà in maniera integrale gli incontri del tabellone maschile, e Supertennis che invece coprirà tutto il torneo femminile, con la novità rappresentata dal ritorno di Mediaset che, ogni giorno, per le prossime tre edizioni, mostrerà in chiaro, su Italia 1 e Canale 20, un incontro del main draw ATP, permettendo alla federazione ricavi dai diritti televisivi verosimilmente in linea con le precedenti edizioni, di poco superiori ai 10 milioni.
Uno sguardo al futuro: Roma e il sogno di un “mini-Slam”
In casa FIT si guarda già al futuro, obiettivo 2022 o 2023, con un sogno in particolare nel cassetto, l’upgrade del torneo come se fosse un “mini slam”, un evento di due settimane, 12 giorni di tabellone principale, 3 destinati, invece, alle qualificazioni, main draw con 96 giocatori, sulla scia di quello che già accade, nel mese di marzo, per gli eventi di pari categoria sul cemento di Indian Wells e Miami.
Ambizione, passione e coraggio, tutto quello che serve per ripartire lasciandosi alle spalle i momenti più negativi, tutto quello che, in Italia, in questo momento, nei confronti del tennis, davvero non manca.