Il primo trimestre del 2021 si chiude per Mediaset con un utile netto consolidato di 52,5 milioni, in crescita rispetto ai 14,6 milioni del pari periodo 2020 ma anche ai 36,7 milioni del primo trimestre 2019. I ricavi ammontano a 634 milioni rispetto ai 682 del primo trimestre 2020.
Per il 2021 il gruppo ha «l’obiettivo di rafforzare ulteriormente i risultati economici e la generazione di cassa». Il Cda del Biscione ha anche esaminato la proposta di Fininvest e all’assemblea del 23 giugno verrà proposto il pagamento del dividendo straordinario di 0,3 euro per azione contenuto nell’accordo con Vivendi siglato all’inizio della scorsa settimana.
Nel primo trimestre dell’anno i costi complessivi del gruppo Mediaset sono ammontati a 566 milioni, in calo di 74 milioni (-11,6%), mentre il risultato operativo (Ebit) è stato di 67 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2021 è pari a 975 milioni rispetto ai 1.064 di inizio periodo.
«Escludendo le passività rilevate a partire dal 2019 ai sensi dell’IFRS 16 e gli esborsi per le partecipazioni in ProsiebenSat.1, l’indebitamento risulta pari a 385 milioni rispetto ai 473 del 31 dicembre 2020», sottolinea il gruppo, con una «generazione di cassa caratteristica (free cash flow) che continua a essere brillante» e si attesta a 177 milioni rispetto ai 182 milioni dei primi tre mesi 2020.
«Su tali risultati ha inciso l’accelerazione superiore alle aspettative dei ricavi pubblicitari in Italia con un incremento del +6,1% nel primo trimestre dell’esercizio rispetto allo stesso periodo del 2020 (che era stato toccato solo in marzo dall’effetto Covid): si tratta del terzo trimestre consecutivo con raccolta pubblicitaria in crescita», spiega Mediaset che in questi dati trimestrali non aggiunge il mese di aprile che ha portato a un netto incremento della raccolta dei primi quattro mesi in Italia.
«In Spagna invece il mercato pubblicitario ha registrato un andamento meno brillante, soprattutto nei primi due mesi: marzo vede infatti i primi segnali di ripresa», aggiunge il Biscione, secondo il quale «anche in Spagna dopo i primi segnali di ripresa del mese di marzo, si assiste a un andamento straordinario: ad aprile il mercato pubblicitario televisivo è infatti cresciuto di oltre il 150% rispetto all’aprile 2020».