La proprietà della Roma è al lavoro per portare a termine l’aumento di capitale da 210 milioni di euro, che doveva concludersi entro la fine del 2021, ma che sta arrivando ai titoli di coda con mesi di anticipo rispetto a quanto deliberato dall’assemblea societaria.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, non è affatto escluso che nei prossimi mesi, quando l’attuale ricapitalizzazione sarà conclusa, i Friedkin ne possano varare anche un’altra, visto che i conti dei primi nove mesi di questo esercizio presentano già 108 milioni di rosso e quasi 300 milioni di debiti.
Ma tra gli obiettivi futuri della nuova proprietà, torna a farsi largo una possibile nuova offerta pubblica di acquisto per le azioni del club che possa portare al “delisting”, molto più semplicemente all’uscita dalla Borsa.
L’operazione era stata già tentata nell’autunno scorso, ma agli inizi di novembre la società aveva ufficializzato il mancato successo della mossa, che tendeva a liberare il club da una serie di lungaggini burocratiche e portare anche ad alcuni risparmi strutturali.
I Friedkin – ricorda la Gazzetta – mantengono ancora l’86,8% delle azioni, una quota sempre assai vicina rispetto a quella “quota novanta” che consentirebbe di avviare le procedure per l’uscita dalla Borsa. La tempistica non è stata ancora decisa, ma si potrebbe partire anche nella seconda metà del 2021.
Proprio il titolo della Roma è stato protagonista di un vero e proprio boom a maggio, in seguito all’arrivo sulla panchina giallorossa di Josè Mourinho. Il trend rialzista è proseguito per tutto il mese e ha portato a una crescita in Borsa dell’85%.