EURO 2020 come simbolo della ripartenza della macchina calcistica, che – secondo stime della UEFA – arriverà a bruciare in un biennio oltre 8,7 miliardi di euro. La UEFA riparte da qui, dal pubblico sugli spalti e da una manifestazione continentale rinviata di un anno proprio a causa della pandemia.
I tifosi – spiega Repubblica-Affari & Finanza – mettono in moto l’economia, anche se questa volta non basterà comunque nelle previsioni UEFA – che dal 2019 al 2020 ha visto calare il proprio fatturato da 3,8 a 3 miliardi – per tornare al livello di ricavi pre-Covid.
Fra biglietti, diritti tv e sponsor, l’Europeo in Francia del 2016 portò nelle casse della Federcalcio europea 1,9 miliardi con una crescita del 38% rispetto a EURO 2012 in Polonia e Ucraina. Il solo botteghino garantì 270 milioni di entrate.
I 613mila tifosi, nelle 13 città che ospitarono le partite, spesero complessivamente 625 milioni di euro, con un indotto per la Francia di 1,2 miliardi. Per questa edizione itinerante, la UEFA prevede mancate entrate per 200 milioni direttamente legate alla necessità di contenere il numero degli spettatori. E il giro d’affari complessivo andrà di conseguenza: la UEFA incasserà 1,3 miliardi.
Un calo solo in piccola parte compensato dal minor costo di organizzazione: 504 milioni, contro i 595 milioni che sono stati spesi per EURO 2016. Per sostenere EURO 2020 le 55 federazioni nazionali del calcio hanno garantito quasi 300 milioni di euro.
Non mancano tuttavia i grandi sponsor, con la formazione di questa edizione che si arricchisce di alcuni nuovi elementi. L’elenco dei 12 sponsor principali (Alipay, Booking.com, Coca-Cola, FedEx, Heineken, Hisense, Qatar Airways, SOCAR, Takeaway.com, Tik Tok, vivo e Volkswagen) comprende solo due brand, Hisense e Coca-Cola, rimasti dal 2016.
Questo, secondo un’analisi di KPMG Football Benchmark, l’elenco degli accordi più remunerativi (con la stima del valore stagionale in milioni di euro), alcuni dei quali si estendono su più anni:
- Heineken – 45 milioni
- Coca-Cola – 35 milioni
- Alipay – 28,8 milioni
- com – 25 milioni
- Volkswagen – 20 milioni
- Qatar Airways – 16 milioni
- Vivo – 15 milioni
- FedEx – 10 milioni
- Tik Tok – 8 milioni
- Hisense – 5 milioni
In compenso il montepremi per il rendimento delle nazionali nel torneo è cresciuto di 30 milioni di euro, meno in rapporto alle previsioni iniziali, ma comunque di più rispetto ai 301 milioni distribuiti nel 2016: la partecipazione garantisce 9,25 milioni, nella fase a gruppi ogni vittoria vale 1 milione e i pareggi 500mila euro, gli ottavi fruttano 1,5 milioni, i quarti 2,5, la semifinale 4, la finale 5 e la nazionale campione d’Europa ne ottiene altri 8.