Norvegia boicottaggio Qatar
Erling Haaland (Foto: Imago Images, via Onefootball)

La Norvegia si prepara a decidere sul boicottaggio dei Mondiali del 2022, che si terranno in Qatar. La vicenda è nota e si lega a doppio filo al tema dei diritti umani, dopo il rapporto sui decessi dei lavoratori migranti nel Paese asiatico – anche e soprattutto per la costruzione degli stadi – negli ultimi 10 anni.

Dopo le proteste nelle gare valide per la qualificazione alla Coppa del Mondo, durante le quali i calciatori sono scesi in campo contro Gibilterra e Turchia indossando magliette sulle quali era stampato il messaggio «Diritti umani, dentro e fuori dal campo», ora la palla passa alla Federcalcio (NFF).

Secondo la testata locale NRK, i sondaggi dicono che il 50% della popolazione vorrebbe boicottare la rassegna, mentre i vertici della Federcalcio norvegese non sono d’accordo e puntano a misure differenti per favorire il dibattito sul tema dei diritti umani.

Qualora la maggioranza del parlamento calcistico dovesse votare a favore di un boicottaggio, il board della NFF si impegna comunque ad adottare la stessa decisione, anche se non ha sostenuto in anticipo la proposta.

La riunione straordinaria per votare sul tema si terrà domenica 20 giugno. In vista dell’incontro, la nota ufficiale del consiglio della NFF afferma: «Un boicottaggio non è uno strumento appropriato, né per migliorare i diritti umani o le condizioni di lavoro in Qatar, né per portare i cambiamenti auspicati nella FIFA».

Non è ancora chiaro a quali conseguenze andrebbe incontro la NFF in caso di boicottaggio, ma in una lettera alla Federazione inviata il 12 maggio, la FIFA ha elencato una serie di possibili sanzioni che colpirebbero la Nazionale.

Innanzitutto, la FIFA è stata chiara sul fatto che una decisione di boicottaggio per la Norvegia significherebbe non completare le qualificazioni ai Mondiali in corso. Pertanto, molte delle partite verrebbero annullate e la FIFA riterrebbe la NFF responsabile nei confronti dell’organo di governo del calcio mondiale, del Qatar e delle altre nazioni nel gruppo di qualificazione norvegese.

C’è poi un capitolo multe. I paesi che si ritirano fino a prima dell’inizio delle qualificazioni sono puniti con una multa di 20.000 franchi svizzeri, mentre un ritiro a competizione iniziata comporterebbe un raddoppio della sanzione.

Ma il tema più delicato – indicato nella lettera – resterebbe la possibile esclusione dai futuri tornei FIFA. Ciò potrebbe significare che la Norvegia non sia autorizzata a partecipare alle prossime qualificazioni, tra le quali quelle per i Mondiali che si disputeranno in Canada, Messico e USA nel 2026.

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