(copyright: ATPImages/via Onefootball)

L’Arabia Saudita vuole diventare un punto nevralgico dello sport internazionale. In un periodo nel quale girano voci su una possibile candidatura del Paese per la Coppa del Mondo di calcio del 2030, il ministero dello sport del regno ha inaugurato questa mattina il NAFES, il portale attraverso il quale intende attirare fondi e privati stranieri a investire nello sport saudita.

In particolare, il portale si pone tre obiettivi:

  • incoraggiare gli investimenti del settore privato nello sport saudita, garantendo un’occasione unica, a chi è interessato, di fondare, acquistare o sviluppare un proprio, accademia o centro sportivo nel Paese
  • sviluppare e far crescere il settore dello sport e le sue entrate economiche
  • aumentare il numero di club e accademie, elevando la competizione e migliorando la qualità dello sport e degli sportivi sauditi in generale.

NAFES, che ricorda il termine arabo per “sfida”, è stato presentato tramite un breve video, che riassume i potenziali successi di un immaginario “Vision Club”, società polisportiva creata proprio grazie al portale. Scorrono dunque le immagini del primo Pallone d’Oro di nazionalità saudita, del trionfo del Vision negli eSports, nel basket, nel judo e nella scherma (questi ultimi due grazie ad atlete donne).

Schermata del portale NAFES

Come lascia immaginare il nome del club fittizio del video, il progetto rientra all’interno della Vision 2030, il programma di riforma e diversificazione economica lanciato dal principe Bin Salman nel 2015. L’Arabia vuole così fare dello sport una parte integrante della propria economia e una consistente percentuale del proprio PIL, riducendo la sua dipendenza dal petrolio e migliorando la qualità di vita della sua popolazione; NAFES è parte del “Quality of Life program” all’interno della Vision 2030.

Il portale permette l’immediata registrazione a seconda dell’interesse dell’investitore. Vi sono tre percorsi differenziati, ognuno composto da sei passaggi, a seconda che si voglia fondare o acquistare un club, un’accademia o un centro sportivo. Tutti i percorsi cominciano con la registrazione presso il ministero del commercio, a cui segue la registrazione sulla piattaforma Shoomos del ministero dell’interno. Solo allora si può fare richiesta per ottenere una licenza, e una volta rilasciata bisogna fare domanda per una licenza di locazione per poter cominciare la propria attività.

Prosegue così il tentativo dell’Arabia Saudita di modificare la propria immagine internazionale utilizzando lo sport come strumento di soft power, ovverosia come strumento di influenza attraverso cui l’Arabia punta ad affermare i propri interessi sullo scacchiere internazionale. A differenza di altri Paesi del Golfo, tra cui gli Emirati Arabi Uniti e gli odiati rivali del Qatar, i quali si focalizzano principalmente sugli investimenti in club e società all’estero, il regno cerca di intraprendere il percorso inverso, nel tentativo di creare future generazioni di sportivi sauditi in grado di competere a livello internazionale in tutti gli sport.

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