Puskas Arena capienza
(Foto: Imago Images, via Onefootball)

Analisi a cura di arch. LUCA FILIDEI

(Master PCGdIS)

Unico stadio di Euro 2020 a consentire una capienza del 100% (aspetto che ha promosso il dibattito su dove ospitare le Final 4, nonostante la designazione di Wembley), la Puskás Aréna può essere considerata l’esito di un trend, relativo alla costruzione di moderne infrastrutture sportive, che ha reso l’Ungheria uno dei Paesi leader per quanto riguarda gli investimenti del settore.

Del resto, tra le 12 squadre che hanno partecipato alla stagione 2020/2021 della OTP Bank Liga, il massimo campionato di calcio per club ungheresi, ben 9 impianti sono stati costruiti o rinnovati dopo il 2011, a riprova del pensiero condiviso da società e federazione. In tale contesto, la Puskás Aréna rappresenta il gioiello di un movimento che, proprio attraverso Euro 2020, sta usufruendo di una promozione senza pari, comunicando al mondo la moderna immagine dell’Ungheria.

L’impianto di Budapest, legato come il Wembley Stadium (Londra, 2007) esclusivamente alla nazionale, è in realtà localizzato sul sedime del precedente Puskás Ferenc Stadion, storico stadio inaugurato nel 1953 su progetto di Dávid Károly, di cui viene riproposta l’iconica facciata ovest anche nella nuova struttura. Proprio la relazione con il passato, per l’architetto Skardelli György, definisce un aspetto fondamentale nella progettazione della Puskás Aréna.

Il tema del “costruire sul costruito”, per esempio, oltre a contenere il consumo di suolo, ha permesso l’aderenza con l’iconico terreno di gioco, conservando allo stesso tempo la particolare assialità all’interno della griglia urbana. Stadio, Statue Park e Papp László Budapest Sportaréna (2003) stabiliscono infatti una riconosciuta linearità di Budapest: una caratteristica sottolineata dalla storica torre del Puskás Ferenc Stadion (ora un museo), conservata in qualità di elemento eccezionale anche nel nuovo impianto.

I circa 60.000 spettatori che in questo periodo stanno assistendo alle partite di Euro 2020, possono però usufruire anche di un’infrastruttura eccezionalmente moderna dotata di un sistema di illuminazione (Signify) e audio (d&b audiotechnik) di assoluto livello. Sotto l’aspetto dell’esclusività, invece, i tre anelli che compongono il catino, ad esempio, contengono aree VIP per 4.000 persone: spazi facilmente utilizzabili per ogni tipo di esigenza, dalle conferenze ai parties.

Tra i diversi settori sono infatti predisposti 88 sky box in grado di ospitare ciascuno dai 12 ai 60 ospiti e dotati di un raffinato servizio catering. Sotto l’aspetto estetico, lo stadio, rivestito da 19.500 mq di elementi metallici che garantiscono un buon sistema di ombreggiamento, è contraddistinto, proprio per la texture dell’involucro, da un continuum visivo con lo spazio esterno. Tale soluzione, matericamente affine alla vicina Sportaréna, definisce anche l’iconico design dell’impianto, interrotto unicamente dai setti in calcestruzzo armato che contengono gli elementi di risalita e dal taglio che corrisponde all’intervallo spaziale tra facciata e copertura.

Un ritmo enfatizzato anche nella versione notturna, con l’involucro illuminato dai colori della bandiera ungherese ma non solo. Nonostante la riduzione, essenzialmente motivata da ragioni finanziarie, di circa 70.000 mq di superficie calpestabile rispetto al progetto preliminare, la Puskás Aréna, che insiste su circa 60.000 mq, dispone di 208.000 mq di spazi suddivisi in 7 piani. Qui trovano la perfetta localizzazione numerosi uffici e le vaste aree dedicate alla hospitality, oltre a 11 spogliatoi per gli atleti.

Una dimensione, comunque notevole, che prevedeva originariamente anche un hotel da 150-180 stanze, campi attrezzati per svolgere circa 20 discipline sportive e una pista d’atletica collocata alla conclusione del terzo anello con una vista panoramica sulla città di Budapest. Progettato per un utilizzo adatto anche a grandi concerti, con una capienza che può essere incrementata di circa 10.000 spettatori, l’impianto, data la storicità del sito, è collocato in una zona dal carattere prettamente urbano (soprattutto il lato nord).

Ciò ha naturalmente incentivato la volontà di raggiungerlo attraverso il trasporto pubblico, caratterizzato da svariate linee di filobus e dalla stazione ferroviaria Budapest-Keleti, dotata di un interscambio con le linee 2 e 4 della metropolitana. U Degli aspetti che migliorano la sostenibilità dell’operazione, ulteriormente valorizzata dal riutilizzo di 50.000 mc di calcestruzzo proveniente dalla demolizione del precedente impianto, la cui presenza resta comunque tangibile nella morfologia del moderno landmark che sta illuminando le (europee) notti ungheresi.

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