Dopo la conquista del suo 19esimo scudetto avvenuta al termine della stagione 2020 / 2021 la società nerazzurra ha messo in piedi un’altra operazione molto importante con uno degli sponsor storici interisti, la Pirelli, che dal prossimo anno cambia il suo ruolo, passando da una partnership durata ben 26 anni diventando Global Tyre Partner della stessa società milanese. L’Inter lo ha reso noto con un comunicato nel quale ha chiarito che l’accordo che è stato siglato ha validità dalla prossima stagione sino alla stagione sportiva 2023/2024. Pirelli è un’azienda produttrice di pneumatici consumer focalizzata sul segmento high value, e questa partnership sarà ancora una volta importante per entrambe le parti.
L’anno della pandemia ha creato problemi a tutte le aziende italiane, ed anche la Pirelli ha visto scendere il suo utile netto ad una quota di 42,7 milioni di euro, per cui agli azionisti è stato proposto un dividendo pari a 0,08 euro per ogni azione posseduta. Una quotazione per la quale sarà necessario prelevare in parte gli utili che nel corso degli anni precedenti erano stati accantonati. Il calo rispetto all’anno precedente, quando l’utile era stato di 457,7 milioni di euro è stato importante ma nello stesso tempo la Pirelli, proprio per il suo ruolo di produttore impegnato nel segmento “high value”, intende ritornare ad un bilancio positivo nei prossimi anni.
Le stime dei ricavi, degli utili e dei dividendi dei prossimi anni sono state elaborate e riportano per la fine dell’anno di bilancio 2022, un ricavo che va da un minimo di 5,1 ad un massimo di 5,3 miliardi di euro. Dati che consentiranno un “Ebit Adjusted” oscillante tra il 16 e il 17%. La società prevede quindi di distribuire agli azionisti dei dividendi di entità uguale al 50% dell’utile consolidato relativo agli esercizi degli anni 2021 e 2022 e del 40% per i due esercizi successivi, il 2023 ed il 2024.
Tutto questo è stato inserito nel nuovo piano “industriale” del gruppo italiano stilato per gli anni dal 2021/2022 al 2025. Una nota del gruppo illustra in modo chiaro la solidità di cassa del gruppo e quindi la possibilità di garantire un ritorno importante per gli azionisti riguardo al capitale investito nelle azioni della società, “Roic”, al netto dell’impatto fiscale. Questo con un miglioramento che riguarda tutti gli anni compresi nel nuovo piano, 16% nel 2021, con un aumento rispetto al 10,4% del 2020, poi il 19% nel 2022 ed il 25% nel 2025.
Il Consiglio di Amministrazione dell’azienda ha già approvato il piano industriale valido fino al 2025 che si sviluppa in due fasi ben distinte tra di loro. Nell’anno 2021-2022 è infatti previsto un rimbalzo significativo del Pil globale, abbinato ad un generale apprezzamento della moneta unica europea, in particolar modo nei confronti del dollaro. Nel triennio successivo che parte dal 2023 e va fino al 2025, le previsioni di Pirelli sono di una fase di stabilizzazione, sia della crescita che del mercato delle valute. I due trend che avranno maggiore successo durante tutti i 5 anni del piano, prevedono che si avrà, da parte delle persone, una spiccata preferenza per usare la propria autovettura e ed anche i veicoli a due ruote.
A questo si abbinerà anche una significativa diffusione di veicoli elettrici che alla fine del piano saranno circa il 35% della produzione totale delle autovetture nel settore Premium e Prestige, aumentando quindi rispetto al 30% previsto nel piano precedente. Sempre nel 2025 le vetture elettriche rappresenteranno una quota dell’11% del parco auto totale, ed anche in questo caso con un aumento rispetto al 9% del piano precedente.
Lo scenario della produzione globale avrà un andamento in salita del 7% annuo sino al 2022, e del 2% per gli anni seguenti sino al 2025. I segmenti con la crescita maggiore saranno proprio quelli “Premium e prestige” e questo porterà ad un conseguente aumento della richiesta di pneumatici “High Value” con dimensioni dai 18 pollici in su. Marco Tronchetti Provera, nella sua veste di Ceo del gruppo, ha voluto anche sottolineare la scelta “green” effettuata dal gruppo, che punta ad avere energia da fonti rinnovabili al 100% nel 2025, partendo dall’attuale quota del 50%.