Il fisco spagnolo ha chiesto al Real Madrid di sequestrare lo stipendio del suo nuovo allenatore, Carlo Ancelotti, per saldare un debito di 1.420.120,51 euro. Parallelamente, il tribunale lo ha appena incriminato per reato fiscale e dovrà testimoniare il 23 luglio.
Il fisco ha inviato al club, come riportato da El Mundo, un’ordinanza con la quale chiede che tutto il reddito percepito dal nuovo allenatore sia messo a disposizione dell’erario per liquidare, da un lato, un’imposta debito di 1.396.875.33 euro. E, dall’altro, 23.245,18 euro per interessi di mora.
Una comunicazione inviata al Real Madrid in tempo record, appena 48 ore dopo aver appreso dell’ingaggio di Ancelotti per sostituire Zinedine Zidane. Parallelamente, ha inviato una copia a casa del tecnico italiano a Madrid.
Il motivo di questa comunicazione risiede nel procedimento giudiziario che Ancelotti ha aperto in Spagna dopo che la Procura lo ha denunciato per due presunti reati fiscali durante la sua prima fase da allenatore del club spagnolo.
Il fisco sostiene che nonostante l’allenatore italiano abbia risieduto in Spagna tra il 2013 e il 2015, non abbia dichiarato correttamente i suoi guadagni sia dal Real Madrid che dai suoi diritti di immagine. Il Pubblico Ministero sostiene che Ancelotti abbia agito “con l’intenzione di eludere ingiustificatamente i suoi obblighi verso l’erario pubblico”.
Il problema fiscale di Ancelotti risiede nel fatto che ha incanalato tutte le sue entrate attraverso una società inglese che aveva fondato fin dai tempi dell’allenatore del Chelsea. In questo modo ha pagato il 10% di tasse rispetto al 45% previsto dalla normativa fiscale spagnola.
Il 23 luglio il Tribunale distrettuale numero 35 di Madrid ha convocato Ancelotti quale imputato per reato tributario per dichiarare e spiegare l’operazione fiscale. Il Tesoro chiede nel 2014 il pagamento di circa 300.000 euro oltre ai 3,2 milioni già corrisposti. Nel 2015, stagione in cui ha pagato 7 milioni di tasse, chiedono 675.000 euro in più.