Nessuno scontro dalla Liga al Barcellona sui regolamenti economico-finanziari per il rinnovo di Messi. Come riporta il quotidiano catalano Sport, il presidente della Liga Javier Tebas ha incontrato questa settimana Joan Laporta e Mateo Alemany per ascoltare la proposta del club del Barça per trovare una soluzione al problema generato dal limite salariale del club che impedisce il prolungamento del contratto di Messi.
La posizione del club catalano è che la causa degli alti costi del personale, rispetto al fatturato, sia legato al Covid. Tebas, tuttavia, ha sottolineato che non può fare nulla per il club del Barça per concedere una deroga alla regola e lo ha esortato a rispettare le stesse regole del resto dei club del campionato.
Il Barcellona deve infatti fare i conti con gli effetti della pandemia, che porteranno a un nuovo importante rosso di bilancio nel 2020/21, e soprattutto dovrà confrontarsi con il tetto salariale imposto dalla Liga spagnola.
Ma cosa intendiamo quando parliamo di “tetto salariale” nel massimo campionato spagnolo? Tecnicamente, stiamo parlando del “limite di costo della rosa sportiva” (Limite de coste de plantilla deportiva). Si tratta in sostanza di un limite di spesa che ogni club propone e giustifica, nel rispetto del budget a disposizione, lasciando all’Autorità di convalida della Liga il compito di approvare la soglia proposta.
Qualora questo limite non fosse considerato adeguato, la stessa Autorità può chiedere di rettificare la cifra fino ad ottenere un importo che garantisca la stabilità finanziaria del club. Si tratta, tuttavia, di un limite che le società non devono necessariamente raggiungere. Esse devono comunque rimanere al di sotto della cifra indicata e resa nota dalla Liga spagnola in un comunicato pubblicato sul proprio sito.
Come si evince dal regolamento della Liga, il “limite di costo della rosa sportiva” comprende diverse voci:
- Le retribuzioni salariali, fisse o variabili
- Le retribuzioni per cessioni dei diritti d’immagine collettivi o individuali
- Gli ammortamenti dei costi di acquisizione dei calciatori
- Le quote della previdenza sociale
- Indennizzi a carico dei club per la fine dei rapporti di lavoro
- I costi per la retribuzione (o di altro tipo) di giocatori ceduti a titolo temporaneo ad altre società
Dunque, anche per la stagione 2020/21 – e la stessa cosa avverrà per il 2021/22 – la Liga ha pubblicato per ogni club di prima e seconda divisione i limiti di spesa per la stagione. Come ogni anno, sono stati resi pubblici i dati per i 42 club professionistici, inevitabilmente influenzati dalla crisi portata dall’emergenza Coronavirus.
A tal proposito, il Barcellona è una delle società che è stata più danneggiata dalla pandemia, come si evince dal limite in calo di quasi 310 milioni di euro tra la sessione di mercato invernale del 2020 (l’ultima non influenzata dalla pandemia) e quella del mercato invernale 2021.
Il limite è passato da 656,43 milioni a 347 milioni, un calo che impone al Barcellona delle riflessioni in ottica mercato, considerando gli arrivi già ufficializzati di calciatori come Aguero e Depay, operazioni portate a termine a zero ma con esborsi importanti in termini di ingaggi.
Come se non bastasse, anche per la stagione 2021/22 la Liga ha deciso di stringere la cinghia, confermando regole più stringenti per le società che hanno superato il limite imposto nella stagione scorsa: tra queste, lo stesso Barcellona, ma anche Real e Atletico. E qui si inserisce il nodo Messi, perché lo stipendio dell’argentino avrebbe un impatto significativo.