Il Social Football Cafè giunge alla nona puntata dedicando un’altra puntata all’universo del calcio femminile, ma a differenza di un mese fa, in questa puntata sono state sviscerati alcuni aspetti più legati alla crescita del movimento sul campo e a livello mediatico.
Ospiti della puntata, infatti, una delle calciatrici più conosciute dell’ecosistema femminile italiano, l’ex Inter Regina Baresi, insieme alla Communication Manager Danila Bavastro e al responsabile editoriale di Social Media Soccer Luigi Di Maso.
Regina Baresi ha “debuttato”, per usare un termine calcistico, al Social Football Cafè indicando quali sono secondo lei i momenti in cui ha compreso che il calcio femminile stava crescendo ed era davanti ad una opportunità da cogliere al volo:
“Ci sono stati due momenti precisi per la crescita del movimento femminile. Uno è quando club come Inter, Milan e Juventus hanno deciso di creare la prima squadra femminile. Questo ha portato ad inserire persone più competenti oltre ad avere molte più disponibilità per far crescere la squadra femminile.
L’altro momento è il successo ottenuto dalla Nazionale femminile ai Mondiali di Francia. Questi due momenti sono stati la chiave di svolta”.
Il calcio femminile ha sicuramente bisogno di risonanza mediatica e di una certa facilità con cui intercettare le piattaforme per seguire le partite delle varie competizioni. Ne è convinta anche l’ex social media manager del Genoa Bavastro:
“Quella dei diritti tv e della trasmissione delle partite era la componente carente che mancava. Tutto quello che può portare visibilità è di grandissimo aiuto al calcio femminile”.
Ai due ospiti del Social Football Cafè abbiamo chiesto anche come la comunicazione potrebbe incentivare la crescita del calcio femminile, ovviamente declinando la domanda dal punto di vista dei club con Danila Bavastro, e delle atlete, quindi del personal branding per Regina Baresi.
Quest’ultima ha risposto così: “Il nostro ruolo di calciatrici o ex è anche quello di avvicinare le ragazze a questo sport.
La fortuna che hanno i social è quella di arrivare a tantissime persone. Io sui social ho avuto tantissime esperienza con bambine e ragazzine che avevano difficoltà ad avvicinarsi al calcio femminile a causa magari dei genitori che non volevano che le figlie giocassero per le prese in giro degli amici. Il fatto che queste ragazze possano contattarmi per ricevere consigli su come parlarne ai genitori in modo da evitare pregiudizi è utile.
I genitori non vogliono che le figlie giochino a calcio perché lo definiscono uno sport da maschi”.
Mentre Danila Bavastro, sempre sulla stessa tematica ha spiegato che:
“La comunicazione è sempre più importante, non lavorare online e offline per il calcio femminile sarebbe un vero peccato, oggi equivale a non esistere.
Dal punto di vista comunicativo il maschile non è così differente dal femminile nel momento in cui siamo all’interno dell’ambito sportivo, non è tanto l’universo maschile o femminile a fare la differenza ma come si comunicano i valori dello sport come l’inclusività, il rispetto, la disciplina, lo spirito di sacrificio.
Se poi invece vogliamo affrontare l’aspetto legato alle sponsorizzazioni e alla capacità di attrarre opportunità commerciali, il femminile ha la sua differenza e può rivolgersi ad un target molto verticale e più ampio su alcuni aspetti.
I social possono essere usati per far crescere la fiducia e quindi fidelizzare le persone che lo seguono. Importante anche sfruttare l’aspetto crossmediale, usare le piattaforme più moderne per creare una certa viralità”.
In chiusura, si è parlato degli aneddoti e i ricordi più importanti della carriera da calciatrice. Regina Baresi ha raccontato che:
“Il momento più emozionante e importante della mia carriera è quando abbiamo vinto il campionato e siamo salite in Serie A. Fuori dal campo invece come ricordo che porto sempre con me dico tutte quelle volte che al mare in spiaggia la gente mi vedeva palleggiare con mio padre e tutti mi guardavano come fossi un’aliena”.
Prossimo appuntamento mercoledì 14 luglio sempre alle 14:30 con la puntata “Back to the Stadium” con Andrea Santini (Sport e Salute spa), Federico Zurleni (Udinese Calcio) e Massimo Tucci (Social Football Summit).