Stellantis è pronta a impostare una propria rivoluzione. In occasione dell’Electrification Day, il gruppo, il cui principale azionista è Exor, la holding attraverso cui la famiglia Agnelli controlla la Juventus, ha reso noti gli obiettivi per la conversione dell’azienda, che punta a fare delle auto elettriche la colonna portante della sua produzione. Stellantis confida che l’elettrico arriverà a rappresentare il 70% delle proprie vendite in Europa e il 40% negli Stati entro il 2030.
“Il cliente è sempre la massima priorità di Stellantis e il nostro impegno, con questo piano di investimento da oltre 30 miliardi di euro, è di offrire veicoli iconici con caratteristiche di prestazioni, funzionalità, stile, comfort e autonomia elettrica capaci di integrarsi perfettamente nella vita di ogni giorno. La strategia che oggi abbiamo definito fa sì che Stellantis possa rafforzare la libertà di movimento nel modo più efficiente, economico e sostenibile” ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo, Carlos Tavares, in una nota a margine dell’evento.
La rivoluzione elettrica passerà, per buona parte, dalle gigafactory, le fabbriche per costruire batterie agli ioni di litio e altre componenti per auto elettriche. Al momento, Stellantis ne presenta due in Europa, una in Francia e una in Germania: il gruppo ha quindi optato per l’Italia come sede per il terzo impianto. Tuttavia, a differenza di quanto si potesse immaginare, la gigafactory italiana non avrà sede a Torino, bensì a Termoli, provincia di Campobasso.
Alla storica roccaforte di Mirafiori, comprensorio industriale FIAT di Torino, è stata preferita la città molisana. Il motivo, riporta Stellantis, risiede nella strategia già utilizzata dal gruppo per le gigafactory in Francia e Germania. Per l’occasione non sarà creata una nuova fabbrica, ma sarà riconvertito un impianto che ha sempre prodotto motori termici.
Per questo motivo, Mirafiori, che non produce motori da decenni, non è mai stata una valida opzione, facendo virare la scelta su Termoli. Stellantis, in ogni caso, non ha intenzione di voltare del tutto le spalle allo storico stabilimento torinese, che nel suo futuro intravede già l’aumento della produzione della 500, il Battery hub and lab e altri piani legati alla rivoluzione elettrica dell’azienda.