Il villaggio olimpico di Tokyo 2020 (copyright: Stanislav Kogiku/via Onefootball)

Con l’annuncio dello stato di emergenza, molte delle speranze attorno a Tokyo 2020 sono crollate. Le Olimpiadi erano già state rinviate di un anno, e l’improvvisa decisione di svolgerle a porte chiuse, riporta Forbes, avrà gigantesche ripercussioni economiche per l’intero sistema di sedi, emittenti e sponsor che hanno già sborsato miliardi per l’evento.

Le principali vittime delle porte chiuse saranno le sedi di Tokyo e delle vicine prefetture di Chiba, Kanagawa e Saitama, che perderanno intorno ai 90 miliardi di yen (circa 690 milioni di euro) per via delle mancate entrate dai botteghini.

Già da marzo, il Giappone aveva già precluso le Olimpiadi ai visitatori stranieri, compresi i familiari degli atleti. Ora nemmeno gli appassionati giapponesi potranno assistere agli eventi indoor, diversamente da quanto era stato annunciato, ed è stato al contempo sconsigliato di scendere in strada per seguire la maratona o la corsa ciclistica.

Le preoccupazioni circa la fattibilità delle Olimpiadi nel 2021 erano cominciate a circolare da diversi mesi, alla luce della lentezza della campagna vaccinale del Paese rispetto a Stati Uniti, Regno Unito, Paesi dell’UE e i suoi vicini asiatici. Anche se ora il ritmo delle vaccinazioni in Giappone si aggira intorno al milione di persone al giorno, non è stato sufficiente per prevenire la diffusione della variante Delta.

Tokyo è recentemente entrata nel suo quarto lockdown, quando i casi sono aumentati fino a 1.000 al giorno. Nel mese di maggio, una petizione per annullare i giochi per prevenire l’ulteriore diffusione della malattia ha raccolto più di 350.000 firme.

La dichiarazione dello stato di emergenza, annunciato giovedì dal primo ministro giapponese Yoshihide Suga, è stata sicuramente un duro colpo per le emittenti di tutto il mondo, che avevano scommesso grande sulle Olimpiadi estive come una celebrazione globale di fronte alle avversità.

L’anno scorso, le finali di NBA e NHL sono state disputate in arene vuote, facendo registrare gli ascolti televisivi più bassi degli ultimi decenni: tutto questo nonostante la gente fosse alla disperata ricerca di intrattenimento. Con diversi Paesi in cui la campagna vaccinale è a buon punto, e altri in tutto il mondo dove la popolazione vuole festeggiare la “calda estate COVID”, quanti, si chiede Forbes, si sintonizzeranno per guardare i giochi olimpici estivi di quest’anno?

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