La McLaren punta sulle obbligazioni per autofinanziarsi. La casa automobilistica britannica e proprietaria del relativo team di Formula 1 prevede di raccogliere 620 milioni di dollari attraverso l’emissione di un bond, per ottenere finanziamenti con cui far fronte alle conseguenze dell’emergenza Coronavirus.
Il produttore – spiega Bloomberg – intende rifinanziare le obbligazioni esistenti e rafforzare il proprio bilancio con l’emissione di debito aggiuntivo. La scorsa settimana, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita (PIF) e Ares Management, società già accostata all’Inter nell’ambito della trattativa con BC Partners, hanno finalizzato un accordo con il Gruppo McLaren.
Le due società parteciperanno ad un aumento di capitale di 550 milioni di sterline (642 milioni di euro) che sarà annunciato nei prossimi giorni. Il nuovo conferimento di capitale dovrebbe includere appunto 400 milioni di sterline (467 milioni di euro) provenienti dal PIF e da Ares.
Il sostegno del fondo saudita potrebbe aprire la porta ad accordi commerciali tra la McLaren e lo stato del Golfo. La McLaren ha dovuto affrontare difficoltà finanziarie derivanti dalla pandemia, con perdite che l’hanno costretta a prendere provvedimenti come il licenziamento di 1.200 dipendenti, oltre a richiedere un prestito di 150 milioni di sterline alla National Bank of Bahrain.
Queste operazioni porteranno l’importo totale raccolto dalla McLaren a oltre 1,4 miliardi di sterline (1024 milioni di euro) da marzo 2020. Di tale importo, 300 milioni di sterline (350 milioni di euro) provengono dagli azionisti e 185 milioni di sterline (216 milioni di euro) da un consorzio guidato da MSP Sports Capital, in cambio di una quota del 15% in McLaren.