La guerra tra le varie emittenti televisive e le piattaforme di streaming per assicurarsi i diritti tv dello sport si intreccia anche a quella degli stessi gruppi per assicurarsi le professionalità più note e popolari.
Lo scorso 10 luglio Mediaset ha annunciato di essere pronta a fare causa a Pierluigi Pardo – telecronista di punta per il Biscione in occasione delle sfide della UEFA Champions League – per aver proseguito la collaborazione con Dazn.
«Nonostante gli impegni assunti, confermati dalla partecipazione di Pierluigi Pardo a una riunione operativa con la redazione sportiva Mediaset avvenuta il 2 luglio 2021, il conduttore è stato riportato giovedì 8 luglio come membro della squadra di telecronisti di un’altra società», scriveva Mediaset nella nota in cui annunciava la causa.
Ora invece, secondo quanto Calcio e Finanza ha appurato, è Dazn che sta per fare causa a un suo ex dipendente. La piattaforma fondata da Len Blavatnik è in procinto di avviare un procedimento legale nei confronti di Marco Foroni, ex direttore di Dazn Italia, che in primavera ha lasciato l’azienda. Il giornalista è infatti approdato ad Amazon in qualità di Business lead Sports IT e sarà coordinatore della redazione giornalistica.
Secondo quanto trapela, il risarcimento danni che sarà richiesto sarà sensibile perchè secondo la piattaforma di sport in streaming si è verificata una violazione del patto di non concorrenza.
Va detto che Dazn si è assicurata i diritti tv di tutta la Serie A per le prossime tre stagioni calcistiche (sette gare turno in esclusiva e tre in co-esclusiva con Sky), mettendo sul piatto – in partnership con Tim – 840 milioni di euro a stagione e diventando così il player principale del calcio italiano.
Allo stesso tempo, anche Amazon è sbarcata nel calcio in Italia mettendo le mani su una parte dei diritti della UEFA Champions League 2021-2024. Il colosso statunitense trasmetterà 16 gare in esclusiva ogni stagione, in sostanza la migliore partita del mercoledì sera.