Anche il presidente del Milan Paolo Scaroni lancia l’allarme sul tema della riapertura degli stadi, che i club di Serie A vorrebbero senza limitazioni alla capienza grazie al Green Pass. «Normalmente i ricavi da stadio rappresentano circa un terzo delle entrate dei club, quindi il fatto di non averne avuti per così tanti mesi è stato un colpo micidiale sui nostri conti economici».
«Aggiungo – ha detto Scaroni in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport – poi che gli stadi vuoti fanno tristezza, da tanti punti di vista la presenza del pubblico è un ingrediente fondamentale di questo sport: un calcio senza tifosi non è il calcio che vogliamo. Quindi da un lato ci troviamo di fronte a un danno economico non da poco e dall’altro a uno snaturamento di questo sport».
Partendo dal danno economico, «ogni tanto sento dire da qualche presidente che dobbiamo chiedere ristori, in analogia a quello che fa per esempio il mondo dello spettacolo, perché in fondo siamo uno spettacolo anche noi. Beh, è una posizione che rispetto, capisco e condivido. Se poi fosse difficile per il governo concederne perché lo stato di necessità del mondo del calcio viene forse capito meno di altri, allora quantomeno occorrerebbe intervenire sul terreno degli stadi».
E qui si inserisce il tema capienza: «Io dico che vanno riaperti al 100%, come stanno facendo in Inghilterra, in Francia o in Spagna: penso che il green pass sia una garanzia sufficiente per poter accogliere tutti. Se poi, per un criterio di cautela, si sceglie di aprire soltanto al 50%, che come detto io considero largamente insufficiente, almeno deve essere un 50% vero».
«Se non ci venisse concesso nemmeno quello, bisognerà intervenire sul terreno dei ristori. Del resto, non si capisce perché non dobbiamo avere diritti che altri hanno. C’è poi un altro aspetto che mi sta molto a cuore: l’apertura degli stadi è un momento sociale, un momento in cui i giovani si ritrovano, finalmente. Gli stadi non possono essere semivuoti, perché il calcio non è fatto così», ha detto ancora Scaroni.
Poi, sulle tempistiche: «Se vogliamo riaprire per gradi questo famoso 50%, non solo deve essere vero, ma anche immediato. Al momento, visto questo stato di incertezza, siamo fermi sia sul fronte abbonamenti che su quello della biglietteria. Nel giro di pochi giorni dobbiamo avere le idee chiare, al massimo entro la prossima settimana occorrerà capire come possiamo muoverci».
In ogni caso, «con il 50% le perdite saranno importanti, per i grandi club ma anche per le piccole che ospitano grandi club. Il Milan incassa dallo stadio 40 milioni, capite bene quanto l’impatto sulle casse possa essere pesante…».