Valentino Rossi (foto GEPA pictures/Manfred Binder via Onefootball)

Cosa farà Valentino Rossi, una volta sceso dalla moto al termine della stagione? Gestirà (anche) il suo impero, che parte comunque sempre dalla pista. Non di sole gare vive infatti il numero 46. Che proprio intorno al suo numero storico ha costruito un business rilevante. Motociclismo, giovani e merchandising, così potrebbe essere riassunta la galassia imprenditoriale di Rossi, formata da sei diverse società direttamente controllate al 100% dal 42enne pilota pesarese, il quale ha anche una partecipazione in una società che si occupa di immobiliare.

Le sei società si occupano di diversi aspetti della vita di Rossi: dalla gestione del Ranch, la pista da cross di Rossi nelle Marche (tramite la Test Track Srl) all’immagine di Valentino (la VR/46), oltre ai team creati dal Dottore (VR/46 Team, VR/46 Riders Academy e VR/46 Junior Team) e soprattutto al lato merchandising, la fetta maggiore di entrate (tramite la VR/46 Racing Apparel).

Il giro d’affari aggregato è di circa 30 milioni di euro, nel 2019 aveva chiuso a quota 28,6 milioni, nel 2020 le cifre dovrebbero tuttavia essere più basse, considerando l’impatto del Covid. I numeri, tuttavia, potrebbero essere influenzati da operazioni tra le varie società e che per questo non si può quindi considerare come fatturato consolidato.

I ricavi delle sei società sono comunque in forte crescita negli ultimi anni: dal 2015 l’aumento delle entrate fino al 2019 (ultimo anno di cui sono disponibili tutti i bilanci delle sei società) è stato pari al 46,2%, grazie soprattutto allo sviluppo dei team dedicati ai giovani, in cui Valentino investe cifre importanti (si parla di costi per circa 2 milioni di euro il Junior Team e la Riders Acadamy). Investimenti che iniziano a portare frutti: sono tanti infatti i piloti della Academy sbarcati in MotoGp, da Franco Morbidelli a Pecco Bagnaia fino a Luca Marini, fratellastro dello stesso Rossi.

A trainare i conti è la VR/46 Racing Apparel, che gestisce non solo il merchandising di Rossi ma anche di diversi altri piloti del motomondiale come Vinales, Crutchlow e Petrucci, oltre ai giovani dei team VR/46 (come il fratellastro Luca Marini), le case motoristiche come la Yamaha e pure Tony Cairoli, nove volte campione del mondo nella motocross. Nel 2019 ha avuto ricavi per 15,8 milioni, con un utile di 900mila euro.

A seguire troviamo la VR/46 Team (ricavi per 5,9 milioni nel 2019 e utile di 278mila euro), la VR/46 (3,0 milioni di fatturato nel 2020 e utile di 95mila euro), la VR/46 Junior Team (800mila euro di ricavi nel 2020 con 19mila euro di utili), la VR/46 Riders Academy (1,2 milione di ricavi nel 2020, 19mila euro di utili) e infine la Test Track (588mila euro di ricavi e perdita di 308mila euro nel 2020).

Quale può essere l’impatto dell’addio di Valentino Rossi? Una spiegazione è nei dati del 2019 della capofila, la VR/46 Racing Apparel. “Il valore della produzione dell’anno 2019 mostra un decremento da ricondurre ad una serie di fattori quali la riduzione degli spettatori ad alcuni eventi del campionato MotoGP e anche la minore competitività della moto (YAMAHA) in alcuni tracciati con conseguente mancanza di risultati. Per questi fattori il canale delle vendite dirette ha visto una riduzione delle vendite di un 20%”, si legge nella relazione sulla gestione della società.

“I ricavi (dalle vendite, ndr) hanno registrato un decremento di circa il 9,7% passando da € 18.410.801 nel 2018 ad € 14.833.917 nel 2019. Il decremento di valore residuale in termini assoluti, pari ad € 3.576.884, è da attribuirsi prevalentemente ai canali retail e all’andamento dei risultati agonistici di Valentino Rossi così come ad un calo generalizzato del settore”, si legge in un altro passaggio. Un business fortemente influenzato quindi dai risultati dello stesso Rossi: come reagirà all’addio alla MotoGp del Dottore? L’impatto si potrà valutare solo nel prossimo motomondiale. Quando, tra l’altro, sbarcherà nella classe regina anche il team VR46, grazie all’accordo con Ducati e gli arabi di Aramco.

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Classe 1990, giornalista.