Champions market pool
Logo della UEFA Champions League (Foto Imago, via Onefootball)

Il nuovo triennio della UEFA Champions League che sta per cominciare è praticamente uguale a quello precedente. Come noto, la rivoluzione per la massima competizione europea per club è stata rimandata al 2024, quando prenderà vita il girone unico, gare solo d’andata, con 36 partecipanti, playoff per qualificarsi all’eliminazione diretta e, chissà, una final four invece della semplice finale.

In questo ciclo 2021-2024 anche i premi offrono un aumento da minimo sindacale, attorno al 5%: il montepremi passa da 1,9 miliardi di euro a poco più di 2 miliardi. Tra i motivi – scrive La Gazzetta dello Sport – un sistema post-pandemia che non moltiplica il valore dei contratti e in più l’allargamento a tre coppe, con 96 club invece di 80.

I contratti globali stipulati nel triennio valgono 3,5 miliardi di euro all’anno. Di questi, ai club va il 78% così diviso: 2,03 miliardi alla Champions, 465 milioni all’Europa League, 235 all’Europa Conference League. Naturalmente è la Champions che incassa tutto e distribuisce agli altri tornei.

Le voci sono sempre quattro: partecipazione (500,5 milioni totali), risultati (600,6 milioni), ranking storico (600,6 milioni) e market pool (300,3 milioni). Alla fine, il campione può portare a casa un massimo di circa 140 milioni di euro.

Entrando nel dettaglio, prendere parte alla Champions vale, di default, 15,64 milioni. Il gruppo può portare altri 16,8 milioni (un successo ne vale 2,8, un pari 0,93 e ci sono le quote eccedenti dai pareggi da redistribuire). Se aggiungiamo il cammino fino alla coppa (finale a San Pietroburgo il 28 maggio), si arriva a un massimo di 85,1 milioni.

Fin qui, il merito. Poi, il ranking storico, cioè i risultati degli ultimi dieci anni: la prima in classifica, il Real Madrid, incassa 36,4 milioni. Si scende fino agli 1,14 dell’ultima. La Juventus, sesta, ha già in cassa 30,7 milioni; il Milan 17 milioni minimo, l’Inter 15,9 milioni minimo (dipende da chi passa i playoff); l’Atalanta almeno 2,2 milioni.

Infine, il market pool, in calo per i club italiani. Il valore complessivo è aumentato da 292 a 300,3 milioni, ma quello per i club di Serie A è diminuito perché i diritti tv della Champions in Italia si sono ridotti rispetto a quelli di Premier, Liga e Bundesliga.

Alle nostre società andavano 50 milioni (25 per il piazzamento in campionato, 25 per i risultati), ora siamo sui 40 circa (20+20), forse qualcosa in più: presto per dirlo perché, per esempio, i diritti nei Paesi scandinavi sono aumentati e se il Broendby entrasse nella fase a gironi andremmo a perdere ancora qualcosa.

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