Cristiano Ronaldo cessione
Cristiano Ronaldo (Foto Imago Images, via Onefootball)

Il futuro di Cristiano Ronaldo accende gli ultimi giorni di mercato. Nella giornata di ieri a Torino è infatti sbarcato Jorge Mendes, lo storico procuratore del portoghese, per cercare di delineare il futuro dell’attaccante della Juventus. La panchina contro l’Udinese (con CR7 poi entrato nella ripresa) ha alimentato le voci, seppur il club bianconero abbia cercato di frenare le indiscrezioni: “Cristiano Ronaldo in panchina? Non bisogna cercare sensazioni: è stata una scelta condivisa con il giocatore. Resta alla Juve? Assolutamente sì”, ha commentato il vicepresidente Pavel Nedved pochi minuti prima della sfida alla Dacia Arena.

Tuttavia, le voci sul possibile addio del portoghese si sono moltiplicate negli ultimi giorni. L’ipotesi della cessione porta a fare delle valutazioni sia sotto l’aspetto tecnico che sotto l’aspetto economico: sarebbe un affare lasciar partire Cristiano Ronaldo?

Acquistato dal Real Madrid per 115,8 milioni di euro, al 30 giugno 2021, il valore netto a bilancio di Cristiano Ronaldo era pari invece a 28,9 milioni di euro: significa che, per non realizzare minusvalenze, il club bianconero dovrebbe venderlo intorno ai 25 milioni di euro considerando i due mesi di ammortamenti (luglio e agosto) nell’esercizio 2021/22.

In aggiunta all’eventuale cifra per il cartellino, va considerato poi il risparmio di ammortamenti e stipendio lordo nel prossimo bilancio. Il peso dell’operazione CR7, infatti, è particolarmente alto: il portoghese pesa ogni anno sui conti della Juventus per circa 86,2 milioni (circa 28,8 milioni di ammortamenti e 57,3 di stipendio lordo, che sale intorno ai 64 considerando il costo azienda). Cederlo al valore netto a bilancio (quindi a circa 25 milioni) consentirebbe un risparmio di costi pari a circa 70 milioni nel corso dell’esercizio 2021/22, considerando i due mesi (luglio e agosto) della stagione già iniziata.

Ma il risparmio per il club bianconero sarebbe importante anche nel caso, alla fine, Cristiano Ronaldo lasciasse Torino a zero: in questo caso, infatti, la Juventus iscriverebbe a bilancio una minusvalenza pari a circa 25 milioni (o effettuerebbe una svalutazione, che rientra sempre nei costi, pari a 25 milioni) e, considerando stipendio e ammortamenti, il risparmio sarebbe pari a circa 55 milioni.

Un risparmio che potrebbe essere utilizzato in parte per un sostituto: d’altronde, perdere Cristiano Ronaldo significa comunque ritrovarsi con i soli Morata, Dybala e Kajo Jorge in attacco, oltre che perdere il principale realizzatore delle ultime stagioni (101 gol segnati nelle ultime tre stagioni su 294 complessivi realizzati dalla Juventus). Ipotizzando un acquisto da 40 milioni con stipendio da 10 milioni netti (con costi annui per circa 28,5 milioni), il risparmio sui costi a bilancio sarebbe comunque significativo: resta da valutare, però, se l’eventuale sostituto potrà avere lo stesso impatto di Ronaldo sui risultati della squadra di Allegri.

Tornando all’aspetto economico, l’addio del portoghese potrebbe così significare anche una discesa nei costi che avevano iniziato a subire una impennata proprio con l’arrivo di Ronaldo: il costo della rosa (stipendi tesserati+ammortamenti) è passato dai 300 milioni del 2017/18 a 388,9 milioni di euro del 2019/20, con quest’ultima stagione su cui pesa l’accordo tra club e giocatori sul taglio di quattro mesi di stipendi. Dati che sottolineano come, alla fine, CR7 (per colpa anche del Covid che ha fatto segnare una interruzione nel percorso di crescita dei ricavi) abbia avuto un impatto importante sul bilancio, considerando i risultati netti: -40 nel 2018/19, -90 nel 2019/20 e -113,7 al 31 dicembre 2020, con l’impatto del Covid sugli ultimi due dati) . 

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Classe 1990, giornalista.

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