Ronaldo Lukaku Chelsea
(Foto: Imago Images, via Onefootball)

L’ex calciatore dell’Inter Ronaldo, oggi proprietario e presidente del Real Valladolid, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Il “Fenomeno” ha parlato di sé e della sua nuova vita, ma anche di calcio italiano con un focus su Juventus, Milan e Inter.

«Nel 2020/21 siamo retrocessi in “Segunda”, la vostra Serie B – ha esordito parlando del suo club –. È stata una stagione durissima e difficilissima. Senza la nostra gente allo stadio, per causa della pandemia, abbiamo perso un bel po’ della nostra forza. Siamo al lavoro per ritornare nella Liga (la Serie A di Spagna, ndr)».

Tra le esperienze anche la serie “El Presidente”, realizzata dalla piattaforma di sport in streaming Dazn, che racconta carriera e vita da dirigente di Ronaldo: «È un’occasione per rivivere la mia carriera di calciatore», ha raccontato l’ex calciatore.

Parlando di Scudetto, Ronaldo ha spiegato: «Io sono interista, con l’Inter mantengo un rapporto speciale e vorrei che vincesse sempre. L’ultimo campionato è stato bellissimo, “abbiamo” interrotto la striscia vincente della Juventus, ce lo ricorderemo a lungo. Peccato che Lukaku sia ritornato in Inghilterra, ma è difficile resistere quando i top club della Premier chiamano. Il Chelsea ha fatto valere tutto il suo potere finanziario».

Per Ronaldo l’Inter resta «la grande favorita. Lukaku è andato via, però la squadra rimane forte ed equilibrata, ha preso Dzeko e ha concluso altri acquisti di peso, nel gruppo ci sono tanti giovani interessanti».

Sulla Juventus, che ha perso Cristiano Ronaldo: «Quella tra Cristiano e la Juventus è stata una bella storia e ha portato benefici al calcio italiano, lo ha fatto riscoprire nel mondo, lo ha reso di nuovo competitivo ai massimi livelli. Un magnifico passaggio. Cristiano ha preferito partire, ma il discorso non cambia».

E poi sul Milan: «È importante che sia ritornato in Champions League, ai suoi livelli. Il calcio ha bisogno delle squadre storiche. Il Milan è di nuovo competitivo per la Serie A e per l’Europa. Ibra è fortissimo, gli anni per lui non contano e non valgono. È una roccia, ha un fisico da trentenne, non da quarantenne, garantirà i soliti risultati perché sa gestirsi come un super professionista. È venuto a trovarmi quest’estate nella mia casa delle vacanze a Ibiza».

Chiusura dedicata alla Champions e al Psg di Messi e Neymar: «È ancora presto per capire chi vincerà la Coppa, il quadro comincia a delinearsi nei quarti di finale. Il Paris Saint Germain è in pole position, ma il calcio parlato è una cosa e quello giocato un’altra. Sul campo incidono tanti fattori. Sono stato nel Real Madrid per quasi cinque stagioni, nella squadra dei “Galacticos” e non ho mai vinto la Champions. Vincere non è mai matematico, neppure se hai in squadra i migliori. Vale anche per il Psg».

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