Sostanze vietate sono state rilevate nel secondo campione del velocista britannico Chinjindu Ujah, medaglia d’argento nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo 2020, gara vinta dal quartetto azzurro composto da Patta, Jacobs, Desalu e Tortu.
Lo ha confermato l’International Testing Agency (ITA) nella serata di ieri. Ujah era stato sospeso dal 12 agosto dalla Athletics Integrity Unit dopo che le prime analisi avevano evidenziato la «presenza/uso di una sostanza proibita (Ostarine e S-23)».
Secondo quanto riportato dai media britannici, l’analisi del “campione B” ha ribadito i risultati del “campione A” rilevando sostanze note come Sarms (Selective Androgen Receptor Modulators).
Il caso passa ora all’esame del TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport): in caso di condanna di Chinjindu Ujah, la staffetta (composta anche da Zharnel Hughes, Richard Kilty e Nethaneel Mitchell-Blake) perderà la medaglia d’argento conquistata durante i Giochi Olimpici.