La Premier League guarda agli Stati Uniti per incrementare i propri ricavi da diritti televisivi. L’accordo con Comcast per la trasmissione del massimo campionato inglese negli USA scadrà al termine della stagione in corso, per questo i club si ritroveranno la prossima settimana per discutere l’argomento.
Nonostante la Premier sia soddisfatta della copertura da parte della NBC di Comcast, la lega vede l’opportunità di raddoppiare o triplicare il valore dell’accordo sui diritti televisivi sondando il mercato alla ricerca di nuovi broadcaster.
Comcast – spiega Bloomberg – ha pagato 150 milioni di dollari a stagione nell’ambito dell’accordo precedente e prevede di doverne investire almeno 300 a stagione per un eventuale rinnovo. Ciò porterebbe il valore totale dell’operazione verso 2 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro).
«Vogliamo sicuramente continuare il nostro ottimo rapporto con la Premier League. Ora nella nostra nona stagione, abbiamo lavorato insieme per guidare una grande crescita per lo sport negli Stati Uniti con una produzione innovativa e una promozione senza pari», ha fatto sapere NBC Sports in una nota.
ESPN di recente ha acquisito i diritti della Liga spagnola per 175 milioni di dollari all’anno. Per questo motivo la Premier punta a superare questa cifra con un nuovo accordo. La lega sta mostrando una forza rinnovata, grazie al ritorno di Cristiano Ronaldo – tra le altre cose – e con l’Inghilterra che ha dominato la Champions League con la finale tra Chelsea e Manchester City.
L’offerta dovrebbe quindi essere di alto livello, con molte delle più grandi società di media del mondo che cercano di potenziare i loro servizi di streaming. ESPN, WarnerMedia e ViacomCBS Inc. dovrebbero fare un’offerta per i diritti e proporranno di dividere le gare tra tv lineare e streaming. Tra i broadcaster interessati potrebbe esserci inoltre anche Amazon, che si è già assicurata i diritti della Premier League in alcuni territori europei.