I club incassano dai premi per la partecipazione alla Champions League. L’Uefa infatti versa durante il corso della stagione le cifre relative ai bonus e simili, con un calendario di pagamenti già stabiliti all’inizio della competizione.
La Federcalcio continentale verserà complessivamente 2 miliardi ai 32 club che scenderanno in campo in Champions nella stagione 2021/22.
Come saranno distribuiti i premi? Ecco tutti i dettagli.
Per la fase a gironi, l’Uefa distribuirà ai club un totale di 2,022 miliardi di euro (rispetto a 1,950 miliardi per il triennio 2018/21).
Le entrate nette disponibili per i club partecipanti verranno suddivise come segue:
- Il 25% sarà destinato alle quote di partenza (500,5 milioni di euro rispetto ai 488 milioni del 2018/21), pari a 15,64 milioni a testa;
- Il 30% sarà destinato agli importi fissi relativi alle prestazioni (600,6 milioni di euro rispetto ai 585 milioni del 2018/21);
- Il 30% verrà assegnato sulla base delle classifiche dei coefficienti di rendimento decennali (600,6 milioni di euro rispetto ai 585 milioni del 2018/21);
- Il 15% sarà relativo alle quote variabili legate al market pool (300,3 milioni di euro rispetto ai 292 milioni del 2018/21).
Tra quota di partenza e bonus prestazioni, chi vince la Champions League può ricevere un massimo di 85,14 milioni di euro (82,45 nel 2018/21), senza considerare il market pool (legati ai diritti televisivi).
Soldi che i club incassano materialmente durante la stagione. Come spiegato dall’Uefa, infatti, già a settembre le società ricevono una corposa fetta di ricavi. Il 3 settembre era previsto infatti il pagamento della prima parte della quota di partecipazione, pari a 14,8 milioni di euro per ciascun club (i restanti 840mila euro circa saranno invece versati ad ottobre 2022).
Non solo, perché il 17 settembre era previsto il pagamento della quota legata al coefficiente decennale/storico, con i premi distribuiti sulla base delle prestazioni degli ultimi dieci anni con punti bonus per la vittoria di UEFA Champions League/Coppa dei Campioni, UEFA Europa League/Coppa UEFA e Coppa delle Coppe. Sulla base di questi parametri è stata stabilita una classifica, e il totale di 600,6 milioni (585 milioni nel 2018/21) è stato diviso in ‘quote di coefficiente’. Ogni quota di coefficiente vale 1,137 milioni di euro (1,108 milioni di euro nel 2018/21). La squadra più in basso in classifica riceverà una sola quota di coefficiente (1,137 milioni di euro). Una quota verrà aggiunta ad ogni posizione, quindi la squadra prima in classifica riceverà 32 quote di coefficiente (36,38 milioni di euro contro i 35,46 milioni nel 2018/21).
Questo significa, ad esempio, che le squadre italiane hanno già potuto incassare complessivamente 127,4 milioni di euro circa, così suddivisi:
- Juventus: 45,5 milioni (14,8 da quota partenza+30,7 da ranking decennale/storico);
- Milan: 31,9 milioni (14,8 da quota partenza+17,1 da ranking decennale/storico);
- Inter: 30,7 milioni (14,8 da quota partenza+15,9 da ranking decennale/storico);
- Atalanta: 19,3 milioni (14,8 da quota partenza+4,5 da ranking decennale/storico);
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