Il pareggio contro lo Shakhtar Donetsk ha fatto riaffiorare in casa Inter spettri di una mancata qualificazione agli ottavi di finale della UEFA Champions League. Un traguardo che – dal ritorno stabile nella competizione – non è ancora stato raggiunto dai nerazzurri, né con Spalletti e né con Conte.
Il vero guaio, se anche quest’anno l’obiettivo non dovesse essere raggiunto (anche se l’Inter ha ancora spazio e tempo per raddrizzare il percorso in Champions), è che così per strada si perdono ricavi importanti, soprattutto in un momento di difficoltà come quello attuale.
I ricavi dal percorso in Champions League – scrive La Gazzetta dello Sport – sono la fonte di sostentamento primario visto che Suning, travolto da gravi problemi in patria, ha definitivamente chiuso i rubinetti: per ridurre i rischi di nuove vendite dolorose dopo Hakimi e Lukaku, occorre rompere il salvadanaio europeo.
Soprattutto considerando i conti in peggioramento. Oggi, infatti, il consiglio d’amministrazione del club nerazzurro confermerà le perdite ingenti della stagione 2020/21, che – secondo il quotidiano – saranno superiori ai 200 milioni di euro.
Una cifra non troppo distante dal -209 milioni annunciato dalla Juventus, rosso record nella storia del massimo campionato italiano. Allo stesso tempo, prospetterà una situazione finanziaria che, guardando al futuro, è in miglioramento grazie al ritorno dei ricavi da stadio, all’effetto benefico delle cessioni di Lukaku-Hakimi e al prestito da 275 milioni del fondo Oaktree.