Dopo i Panama Papers, ecco i Pandora Papers. Cinque anni dopo la prima inchiesta giornalistica sulle ricchezze nascoste nei paradisi fiscali da potenti e vip, arriva ora una seconda inchiesta su migliaia di personalità tutte legate dall’essere clienti di 14 riservatissimi studi internazionali che fabbricano “offshore”.
La nuova indagine, coordinata dall’International Consortium of Investigative Journalists (Icij) con il lavoro di oltre 600 giornalisti di 150 testate internazionali, tra cui l’Espresso in esclusiva per l’Italia passando dall Washington Post a Le Monde, dalla Bbc a El Pais, ha portato alla luce 11,9 milioni di documenti con i nomi di oltre 29 mila beneficiari di società offshore. «Pandora Papers è la più grande inchiesta collettiva nella storia del giornalismo», spiega Icij nell’articolo di presentazione.
Tra i tanti nomi noti, a livello politico sono presenti tra gli altri il premier della Repubblica Ceca, il ministro olandese dell’Economia, l’ex capo del governo britannico Tony Blair, il Re di Giordania e presidenti in carica di Paesi come Ucraina, Kenya, Cile, Ecuador. Non solo, perché nella lista spiccano i nomi di molte celebrità dello sport, della moda e dello spettacolo (da Shakira a Claudia Schiffer fino a Elton John e Julio Iglesias), oltre a criminali. E anche tanti italiani: celebrità del calcio, moda e spettacolo, politici e loro familiari, evasori fiscali con i loro consulenti, mafiosi con i loro tesorieri.
Dalle carte, spiega l’Espresso, emerge anche il nome di Carlo Ancelotti e delle sue società estere che sono finite nel mirino del fisco spagnolo. Il tecnico italiano ora al Real Madrid, spiega l’Espresso, non ha risposto alle domande inviate dallo stesso Espresso, da El Pais e dal consorzio Icij.
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